Messina, la cantante Lavinia Marano morta dopo parto Chiesti 10 rinvii a giudizio tra personale del Policlinico

Sono dieci i medici del Policlinico per i quali la procura chiederà il rinvio a giudizio per la morte di Lavinia Marano, la 44enne deceduta a settembre 2016 dopo aver messo al mondo con parto cesareo un bimbo. Per tre degli iniziali 13 indagati il sostituto procuratore, Rosanna Casabona, ha chiesto l’archiviazione chiudendo le indagini. L’accusa invece chiederà il processo per cinque medici in servizio nel reparto di Ginecologia del Policlinico, un anestesista, tre ostetriche e un’infermiera. 

La donna, una cantante molto apprezzata e conosciuta in città, era stata ricoverata il 19 settembre del 2016 al Policlinico di Messina, per partorire. Da protocollo erano state avviate le procedure per la stimolazione. Tuttavia tre giorni dopo, non ottenendo i risultati sperati, i medici del reparto di ginecologia avevano poi optato per il cesareo. Il piccolo Francesco è nato in perfette condizioni, ma la gioia si è trasformata in dolore quando la 44enne, a poche ore dall’intervento, ha avuto una copiosa emorragia di cui il personale si sarebbe accorto quando alla mamma è stato portato il figlio per l’allattamento. 

I medici del Policlinico hanno cercato di arginare l’emorragia, senza però riuscirci. È stata anche sottoposta a intervento per l’asportazione dell’utero, ma il suo cuore ha smesso di battere. I familiari della 44enne hanno presentanto una denuncia ai carabinieri della compagnia sud. Informata la Procura, i militari hanno avviato le indagini che hanno portato oggi alle richieste dei pubblici ministeri.