È stato sufficiente postare su Facebook una foto della convocazione di un incontro con oggetto «riunione per programmazione progetto Messin…Tuta» e si è scatenato l’inferno. Il progetto del Comune di Messina che l’assessore allo Sport Sebastiano Pino ha presentato oggi pomeriggio ha come obiettivo quello «di valorizzare e promuovere l’utilizzo delle tute e delle scarpette da tennis per muoversi in città, per il raggiungimento del benessere psico fisico e per promuovere uno stile di vita sano». La condivisione della foto del documento è diventata virale e c’è chi ha persino pensato che potesse trattarsi di uno scherzo di Carnevale fatto da qualche burlone. Invece no. Era tutto vero.
La nota, regolarmente protocollata dal Comune di Messina, e inoltrata ai presidenti delle sei circoscrizioni e al delegato del Coni, con tanto di firma dell’assessore allo Sport, Sebastiano Pino, ha suscitato le più disparate reazione politiche e non solo. Tanto che stamattina il consigliere comunale di grande Sud Daniele Zuccarelo provocatoriamente si è presentato al Comune in tuta e scarpe da ginnastica. E su Facebook nessuno ha risparmiato strali contro l’assessore e lo stesso sindaco Renato Accorinti.
La consigliera del Pd,, ha postato un commento più articolato «È vero che l’amministrazione comunale non ha approvato il bilancio previsionale 2015 entro il 31 dicembre, ma che volete che sia! Siamo impegnati nella soluzione di ben altre problematiche. Guai a chi si lamenta». C’è chi, come il consigliere della V circoscrizione Paolo Barbera, ha preferito non partecipare all’incontro convocato dall’assessore Pino. «Le Circoscrizioni sono state convocate per parlare di sport, pensavamo si parlasse di impianti sportivi, carenti e quelli che ci sono pure pericolanti, pensavamo si parlasse di luoghi ricreativi dove fare aggregazione. La prossima volta ci riuniremo per parlare dell’uso adatto dei sandali e delle magliette a maniche corte». Qualcuno ha poi fatto notare che ci sono altre priorità a Messina, come i due sgomberi notificati venerdì a 20 nuclei familiari che hanno occupato abusivamente una ex scuola e una ex caserma. «Ops, l’emergenza casa può attendere», ha commentato Angela Rizzo, ex esperta del Comune. Alla valanga di commenti critici o sfottenti, se ne aggiunge uno in difesa del progetto, è quello della consigliera della lista pro-Accorinti Cambiamo Messina dal Basso, Ivana Risitano, che ha postato l’immagine di un cervello che corre su un tapis roulant scrivendo «Ok, non volete le scarpe da tennis: ma fatelo camminare»
Tutti commenti che alla fine hanno fatto sbottare l’assessore Pino: «Capisco che la voglia di esprimere giudizi superficiali senza conoscere i contenuti sia ormai un vezzo dilagante. Mi è però doveroso sottolineare come in questo caso tutto ciò si trasformi anche in mancanza di rispetto verso apprezzati professionisti che hanno lavorato al progetto, che utilizza un metodo riconosciuto ai più alti livelli del Coni nazionale. L’idea nasce da un profondo dibattito che investe da anni il mondo sportivo e scientifico sulla necessità, ormai non più rinviabile, di intervenire nella prevenzione per combattere i tassi di obesità in fortissima crescita sia nei nostri bambini che negli adulti. Combattere la sedentarietà e convincere a praticare attività sportive rappresenta un cambio culturale ed una scommessa che questo assessorato vuole intraprendere».
Senza nulla togliere alle varie emergenze del Comune, Pino continua: «Mi sembra inutile sottolineare i numerosi effetti positivi che la pratica di semplici attività motorie determinano sul sistema cardiocircolatorio, sul controllo del diabete e in genere sul miglioramento del benessere psicofisico. Il progetto non si limita agli aspetti sportivi, ma possiede soprattutto una forte valenza sociale. Si rivolgerà a tutte le fasce di età, riservando un ruolo particolare ai nonni e interesserà tutte le scuole a partire da quelle per l’infanzia. Quindi al centro del progetto un aspetto sociale importante basato sui rapporti intergenerazionali che, attraverso il gioco e la memoria, rappresenteranno un sicuro arricchimento per i nostri giovani». Ai presidenti di quartiere è stato chiesto di individuare gli spazi in zone strategiche dei quartieri, nelle scuole, negli oratori, nelle piazze, nelle spiagge ed ovunque sia possibile fare movimento.
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