Il bilancio preventivo 2015 del Comune di Messina non verrà approvato entro il 26 aprile. Data indicata lo scorso giovedì dal sindaco Renato Accorinti e sostenuta dall’assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher. Il documento finanziario rimodulato e approvato dalla giunta poco dopo la mezzanotte, ieri mattina non era stato consegnato ai revisori dei conti. E quando è arrivato nelle loro mani è stato rispedito al mittente perché hanno ritenuto «che non abbia il requisito base della veridicità».
Considerazione figlia del fatto che nel 2015 il Comune ha operato in esercizio provvisorio per tutto l’anno. Non avrebbe quindi, per legge, potuto inserire singoli capitoli di spesa superiore ai dodicesimi dell’ultimo bilancio approvato, quello 2014. Invece nel documento finanziario presentato ai revisori nell’ultima versione del 21 aprile questo sforamento dei dodicesimi rimane. E trovandoci quasi a maggio 2016, e sapendo già che quelle somme non sono state spese né tantomeno incassate, per il collegio dei contabili viene meno la veridicità dell’atto.
Invece di apporre un parere sfavorevole e chiudere la partita che porterebbe al dissesto del Comune, i revisori hanno però deciso di inviare l’ennesima nota alla ragioneria e all’amministrazione. Chiedono di modificare il bilancio e di ricondurre le previsioni di entrata e di spesa nei termini di legge con impegni da preconsuntivo o entro i dodicesimi del bilancio 2014. Per farlo ci vorranno almeno sette giorni di tempo. Ecco perché è plausibile che non si riesca ad approvare il preventivo nemmeno entro il 30 aprile. Data limite per ottenere dal governo il contributo statale di circa 70 milioni di euro. Denaro necessario per dare liquidità alle casse ormai vuote di palazzo Zanca. Le conseguenze della mancata approvazione avrebbero ricadute su tutti servizi direttamente collegati al Comune.
La giunta non si è ancora arresa e, preso atto di quanto chiesto dal collegio, ha messo al lavoro gli uffici. Realista si definisce l’assessore Eller spiegando «non è finito tutto. Sono molto fiducioso e proprio perché consapevole delle tante variabili in gioco avevo già parlato di piano B e piano C. Le alternative le abbiamo. Ci sono ampi margini per invertire la rotta ed evitare che la nave affondi».
A chiarire quanto sta accadendo ci ha pensato il sindaco con una nota inviata a notte inoltrata. «Nonostante le difficoltà dovute al fortissimo ritardo nella presentazione del bilancio 2015/16/17, l’amministrazione si è sempre mossa per la tutela degli interessi pubblici e dei lavoratori cercando, di concerto con tutti gli organi competenti, soluzioni che, nel pieno rispetto delle norme, consentano la continuazione della regolare vita dell’ente». Quindi spiega che «il bilancio nuovamente deliberato dalla giunta il 21 aprile, che ha recepito nella sostanza le ulteriori osservazioni formulate dall’organo di revisione, segue e rispetta quanto convenuto negli incontri degli ultimi giorni con tutti i soggetti che hanno un ruolo in questa complessa procedura».
Arriva però l’affondo diretto ai revisori e ai capigruppo, protagonisti di un’infuocata riunione ieri all’ora di pranzo sulle ripercussioni della nuova bocciatura da parte dei contabili. Tutti vengono richiamati. «Il bilancio deliberato risponde in pieno ai criteri di veridicità, congruità, attendibilità e coerenza previsti dall’articolo 239 del testo unico degli enti locali. Le pesanti e irresponsabili affermazioni formulate da chi sostiene la non veridicità del bilancio non rispondono all’autentico spirito della norma e producono ingiustificato allarme sociale e grave danno al pubblico interesse». Il sindaco tuttavia chiarisce la disponibilità dell’amministrazione «a continuare il confronto sempre vivo per garantire tutte le condizioni affinché il consiglio possa esprimersi in tempo utile per evitare che la città debba affrontare una disastrosa e inutile situazione. Auspichiamo che nello spirito di collaborazione si possa completare il percorso avviato».
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