«Sono molto seccato perché è una delle tante cose che ci arrivano addosso per la cattiva gestione del territorio che dura da decenni». Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, interviene in collegamento alla trasmissione Tagadà di La7 per spiegare al resto d’Italia cosa sta accadendo nella città dello Stretto. I rubinetti sono a secco da sabato a causa della frana che, in territorio di Caltabiano, ha rotto la conduttura dell’acquedotto Fiumefreddo, ma solo oggi l’emergenza acquisisce una dimensione nazionale. Grazie soprattutto ai social network e in particolare ai tweet di Rosario Fiorello. L’hashtag #Messinasezacqua è balzato in testa ai trend topic. «Tra 24-36 ore il bypass si metterà in funzione e risolverà il 70-80 per cento del problema, poi si dovrà mettere in sicurezza il territorio», annuncia Accorinti.
Il primo cittadino da palazzo Zanca introduce il problema ricordando la pesante situazione debitoria del Comune, quindi sottolinea come «Messina è schiacciata dai monti, ma tutta la Sicilia è fragile» e ricorda i 37 morti di Giampilieri. Poi, incalzato dalla conduttrice, passa a descrivere il problema che ha lasciato Messina da sei giorni senz’acqua: «Una frana ha distrutto un tubo di un metro di diametro che porta l’acqua a quasi mille litri al secondo, per arrivare al punto dove si è rotto abbiamo dovuto addirittura realizzare una strada e ci sono volute 36 ore». Guardando ai tempi per la soluzione del problema, spiega che serviranno 36 ore circa per «mettere in funzione il bypass». Si tratta della realizzazione di un collegamento tra l’acquedotto Fiumefreddo, quello danneggiato e che attualmente rifornisce la città, e l’acquedotto Alcantara, utilizzato fino al 2001 per far giungere l’acqua a Messina. E attacca: «Vogliamo usare l’acquedotto Alcantara a costi politici, come sancito dal referendum, invece la multinazionale che lo gestisce impone costi altissimi».
Crocetta? «È in Tunisia, l’ho chiamato ma non sono riuscito a parlargli, ma anche lui deve fare la sua parte». La conduttrice prova a riportare il primo cittadino sui problemi quotidiani: «Ma lei come fa a lavarsi?», gli chiede. «Guardi, anche qui in Comune c’è un piccolo gabinetto nella stanza del sindaco, e manca l’acqua anche da noi, non facciamo differenze».
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