L’APPELLO DELLA CISL SICILIANA CHE INVITA PARLAMENTARI NAZIONALE E REGIONALI A IMPORRE A ROMA LA TUTELA DELLE POCHE ATTIVITA’ INDUSTRIALI RIMASTE A PALERMO. DOVE A RISCHIARE SONO ANCHE I CANTIERI NAVALI
Siamo molto preoccupati. La crisi economica, in Sicilia, sta toccando punte drammatiche. L’anno si chiude con una recessione e con una caduta del Pil superiore rispetto a quella dello scorso anno e del dato nazionale. Un calo peraltro aggravato dalla desertificazione industriale inarrestabile che sta flagellando il lavoro in una realtà importante come quella della provincia di Palermo”.
A Lanciare l’allarme sono il segretario generale della Cisl siciliana, Maurizio Bernava, e il segretario della Cisl Palermo Trapani. Mimmo Milazzo.
I due sindacalisti ricordano la chiusura della Fiat di Termini Imerese. Questione ancora aperta alla quale Roma e Palermo non hanno dato ancora alcuna risposta. Il riferimento è al Governo nazionale Letta-Alfano-Bilderberg e al Governo regionale di Rosario Crocetta.
Poi, sempre con riferimento a Palermo, ci sono le vertenze Ansaldo Breda e Fincantieri. Per non parlare delle tante piccole aziende artigianali che stanno scomparendo.
“Il capoluogo siciliano produce sempre meno ricchezza – sottolineano Bernava e Milazzo – mentre si inasprisce il livello di emergenza sociale del lavoro con grave danno anche per le entrate erariali, tanto da minare la tenuta delle stesse amministrazioni pubbliche.
Serve maggiore consapevolezza da parte della politica tutta – dicono i due sindacalisti -: dalle istituzioni, dal Presidente della Regione, dai Sindaci di Palermo e Carini. Serve un maggiore impegno per sollecitare e chiedere con forza politiche industriali mirate a produrre effetti positivi sul territorio. Per tale motivo è indispensabile mantenere gli investimenti in Sicilia di aziende pubbliche come Finmeccanica su Imesi, di Ansaldo Breda di Carini e di Fincantieri per dare un futuro ai Cantieri navali di Palermo”.
“E’ inaccettabile – aggiungono i due Segretari – che di fronte a questa catastrofe il Governo nazionale che controlla totalmente queste aziende non impedisca il disimpegno sull’area palermitana .
“E’ di questi giorni – ricordano Bernava e Milazzo – l’apertura della vertenza di Carini, dove Ansaldo Breda ha avviato di fatto la chiusura dello stabilimento. La disperazione dei lavoratori è stata rilanciata anche dal vescovo di Monreale. Una preoccupazione che aumenta anche davanti ai ritardi e ai silenzi sulle prospettive di rilancio dei Cantieri navali di Palermo.
Facciamo appello a tutta la politica siciliana – dicono i vertici della Cisl dell’Isola e di Palermo -: si intervenga con una continua pressione sul Governo nazionale sulle vertenze industriali Fincantieri e Finmeccanica. Non vogliamo di certo trovarci di fronte allo stesso inganno della Fiat, tante promesse di investimenti per rimanere con la sola riposta assistenziale fatta di Cassa integrazione e mobilità.
“Facciamo appello infine a tutti i parlamentari nazionali siciliani – concludono Bernava e Milazzo – affinché intervengano presso il Parlamento e il Governo nazionali per dare priorità di investimento alle aziende che operano sul territorio siciliano. Il Governo nazionale non può parlare di rilancio del Mezzogiorno e non improntare politiche di sviluppo delle aziende.
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