«La soluzione di ridurre le ore da 7 a 6 per ogni credito ci permette un discreto rientro economico. Nessuno ha piacere di contrarre le ore e i fondi, ma bisogna essere realisti dato che ci troviamo di fronte ad una situazione destinata a peggiorare, a furia di stringere e contrarre su tutto. È una soluzione obbligata e indispensabile in vista della legge 270, che tra l’altro, prevede che le ore per ogni credito vengano decise a livello nazionale per facilitare la mobilità universitaria». Così il preside Nunzio Famoso, nella seduta di mercoledì, ha introdotto il più caldo tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio di facoltà di Lingue.
«Questa è una soluzione studiata in sintonia con l’area didattica e i rappresentanti dei vari settori. Si tratta comunque di una decisione non definitiva che ci permette di superare l’anno in maniera decente – continua Famoso – E’ stata creata una tabella dettagliata dei tagli, proprio per puntualizzare lo stato della Facoltà tra le più virtuose dell’Ateneo in quanto quella che ha affrontato più tagli negli ultimi anni».
Poi la parola passa ai docenti che espongono le loro opinioni, anche discordanti, sulla questione. Molta l’amarezza nel constatare che i tagli riguardano quasi esclusivamente la didattica sminuendo la funzione specifica dei docenti. Per questo ci si ritrova, in generale in tutto il panorama universitario, ad avere giovani laureati sempre meno preparati. Il Preside, comunque, precisa che «i tagli riguardano senz’altro una parte cospicua della didattica ma toccano in maniera trasversale tutti i settori».
I docenti di lingua, in particolare, intervengono con un’importante osservazione ricordando la specificità dell’insegnamento e apprendimento di una lingua che non può essere assimilato ad altre discipline. «Ogni anno la Facoltà fissa il livello di certificazione europeo che ogni corso di lingua deve raggiungere. Riducendo le ore non si può garantire il raggiungimento del livello prefissato» commenta la professoressa Vigo, docente di Lingua inglese. Sperano che si tratti di una soluzione temporanea e relativa a quest’anno, e che in futuro si prenda più in considerazione la natura propria dei corsi di lingua.
I contratti quindi, sono già pronti ma bloccati negli uffici fino all’approvazione della delibera, avvenuta durante il suddetto consiglio, e saranno pubblicati entro dieci giorni. La situazione pertanto, sembra andare verso un avvio regolare dell’Anno accademico.
Durante il Consiglio si è inoltre discusso della sede decentrata di Ragusa, che è tra i nodi strutturali della Facoltà. Ci sarà a breve un incontro tra il Preside, il direttore amministrativo e il responsabile del bilancio per provare a far quadrare i conti. «Il polo di Ragusa si trova, infatti, in una situazione politica ed economica molto grave che durante questo mese deve essere monitorata», ribadisce Famoso. «Vi sono delle importanti scadenze come la sottoscrizione della convenzione. Si potrebbe addirittura prospettare una rottura tra il consorzio e l’amministrazione, anche se è già previsto un regolare inizio delle lezioni per il 5 novembre», aggiunge poi. Il preside Famoso, inoltre, ha accennato a una proposta relativa a contratti gratuiti per mantenere attivo il polo di Ragusa. Proposta giudicata inefficace, considerata la degenerazione dei rapporti tra la Facoltà e il consorzio, nonché offensiva e degradante per il costante lavoro e gli sforzi dei docenti.
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