Il prossimo 5 novembre sarà il giorno delle elezioni per rinnovare il collegio dell’Ars e nominare il nuovo residente della Regione. Ma sarà anche il giorno per eleggere il nuovo consiglio comunale e il sindaco di Mazzarà Sant’Andrea. Il primo dopo lo scioglimento degli organi amministrativi del Comune disposto con decreto del presidente della Repubblica a ottobre del 2015 per infiltrazioni mafiose.
Di certo non ci sarà l’ex sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Salvatore Bucolo perché dichiarato dalla sezione civile del Tribunale di Barcellona «non candidabile alle prime elezioni comunali, regionali e circoscrizionali, successive al decreto del presidente della Repubblica con il quale è stato disposto lo scioglimento degli organi amministrativi del Comune di Mazzarrà». Bucolo fu arrestato nel settembre del 2015, coinvolto in un’indagine sulla gestione della mega discarica dove confluivano i rifiuti di mezza Sicilia e che è stata sequestrata, perché ritenuta pericolosa. La gestione della discarica sarebbe stata soggetta alla costante richiesta di pizzo da parte dei clan locali – in cui Angelo Bucolo, fratello dell’ex sindaco, avrebbe avuto un ruolo di primo piano – e attorno all’impianto sarebbe fiorito un giro d’affari illecito che ha creato nelle casse del Comune un buco da 12 milioni di euro.
A correre per la poltrona di primo cittadino sono Domenico Crupi e Carmelo Pietrafitta. I due hanno consegnato le loro liste nelle mani del segretario comunale Giuseppe Ricca. Entrambi erano candidati a sindaco nelle elezioni del 2012, quando vinse Bucolo. Sono sostenuti da due liste civiche, nessun apparentamento a partiti per i due candidati: Voltiamo Pagina in appoggio a Crupi, 57 anni, assicuratore, sposato e padre di due figli. Il candidato ha già annunciato i suoi assessori designati: si tratta di Antonino Miano e Thamara Pino. In lista con Crupi per un seggio in consiglio comunale ci sono Vincenzo Baglione, Francesca Basile, Felice Bertolami, Francesca Conti, Salvatore Galofaro, Antonino Miano, Thamara Pino, Rosalia Reale, Salvatore Sottile e Daniela Torre.
Ha invece 51 anni Carmelo Pietrafitta, docente di matematica e fisica all’istituto Impallomeni di Milazzo. Anche lui sposato e padre di un bimbo. Nel recente passato è stato assessore al Bilancio del Comune di Mazzarrà tra il 2002 e il 2008, sotto la sindacatura di Carmelo Navarra. Si è dimesso dalla carica nell’ottobre del 2008 per contrasti proprio col primo cittadino. Per il suo ruolo nell’amministrazione Navarra, Pietrafitta è stato chiamato in causa dal pentito Salvatore Artino, braccio destro di Carmelo Bisognano, elemento di spicco della mafia barcellonese, anche lui collaboratore di giustizia. Ma non è stato coinvolto in indagini. «Non risulto indagato in alcun procedimento e non ho ricevuto avvisi di garanzia», spiega a MeridioNews.
Il pentito Artino, nell’ambito dell’inchiesta Vivaio, ha raccontato di presunte tangenti dell’amministrazione al clan e dei rapporti con i vertici della discarica e ha indicato tra i collusi l’assessore al bilancio Pietrafitta. Che ribatte: «I fatti di cui parla Artino si riferiscono al 2009, quando io non ero più assessore al Bilancio. Inoltre sono stato ascoltato come testimone nel processo scaturito dall’operazione Vivaio. Nei mie confronti non è stato emesso alcun provvedimento». Pietrafitta ricorda, invece, come «da un esposto fatto dal mio gruppo politico sull’abbassamento da 12,91 euro a 6,72 euro dell’equo indennizzo che la società TirrenoAmbiente (che gestiva la discarica ndr) deve al Comune di Mazzarrà per ogni tonnellata di rifiuti conferiti, è partita l’operazione della guardia di finanza Riciclo». L’unico processo a suo carico, come spiega lui stesso, è quello «che mi vede imputato per diffamazione ai danni dell’ex sindaco Bucolo, ho udienza il prossimo 24 novembre – aggiunge -. In un post del 2014 su Facebook l’ho definito dittatore, uomo solo al comando. Perché il 17 Agosto 2012, dopo tre mesi delle elezioni i consiglieri si sono dimessi».
Per la sua lista, Pietrafitta ha scelto il nome Mazzarrà Unita Rinasce. I suoi assessori sono Giuseppe Coppolino e Paola Catania. In corsa per uno scranno in consiglio comunale ci sono invece Santina Abbate, Michelangelo Bucolo, Paola Catania, Cinzia Grazia Coppolino, Giuseppe Coppolino, Luca Donato, Dario Antonino Lorisco, Marco Reale, Sergio Sottile e Rafafele Torre.
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