Mazara del Vallo, ecco il caposcout che sfida la Lega Quinci oltre i partiti: «Preti e massoni? Nessun aiuto»

«Qual è il mio orientamento politico? Non lo dico, sono il leader di una coalizione che raccoglie anime diverse e devo mantenere gli equilibri». Per Salvatore Quinci – il candidato sindaco di Mazara del Vallo che ha chiuso in testa il primo turno con il 31,51 per cento e che tra due domeniche sfiderà al ballottaggio Giorgio Randazzo, l’uomo su cui ha puntato Matteo Salvini – la questione non è che destra e sinistra non esistono più, al contrario ci sono ma si può trovare il modo di farle coesistere. «Ci siamo presentati con quattro liste costruite con progetti seri, non per raccattare voti – dichiara Quinci a MeridioNews -. C’è la lista che ha più un orientamento di centrosinistra ma anche quella più vicina al mondo di centrodestra. Per ora possiamo dire di avere avuto ragione: tutte hanno superato abbondantemente la soglia dello sbarramento».

Un’alchimia che gli ha garantito di avere la meglio sui partiti. A partire da quelli schierati a supporto di Benedetta Corrao, che si è fermata poco sopra il 10 per cento, nonostante l’appoggio di Forza Italia, Diventerà bellissima e Udc. E nessuna delle tre liste, nonostante l’impegno dei big regionali a cominciare dal presidente Nello Musumeci, hanno superato la soglia di sbarramento, quindi non avranno nessun consigliere. Stesso discorso per Nicolò La Grutta, il candidato del Movimento 5 stelle, che con il 18,52 per cento ha chiuso terzo. Anche se c’è chi dice che c’è stato un momento in cui l’aspirante sindaco dei cinquestelle sarebbe potuto essere proprio Quinci. «Posso dirle che non è la prima volta che sento questo accostamento, ma nessuno mi ha mai proposto ufficialmente la candidatura – commenta il diretto interessato -. Con loro ho provato a confrontarmi da civico, ma mi è stato fatto presente che qualsiasi contributo o suggerimento poteva avere seguito soltanto dentro il M5s. Una visione un po’ ristretta».

A Mazara circolano anche altre voci sul candidato, che è laureato in matematica e dirige l’Agenzia delle entrate. La sua vicinanza al mondo dello scoutismo, più in generale agli ambienti cattolici, gli avrebbe garantito la simpatia di alcuni preti. Al punto che qualcuno non avrebbe esitato a sponsorizzare il suo nome tra i fedeli. «Posso essere diventato il riferimento di una parte dell’elettorato, ma non ho incontrato alcun sacerdote che mi ha detto di volersi impegnare per il mio successo né tantomeno mi è passato per la testa di chiederlo», assicura Quinci. Stesso discorso per il presunto supporto dalla massoneria. «Su 90 candidati, soltanto uno, l’ex consigliere Nicola Norrito, ha dichiarato di fare parte di una loggia scoperta – replica il candidato sindaco -. Peraltro non è stato neanche eletto. Comunque lasci che le dica una cosa: viviamo in un territorio in cui credo che l’appartenenza a un’associazione riconosciuta sia l’ultimo dei problemi». 

A fare discutere nelle settimane scorse è stato poi l’avvicinamento di Quinci a Francesco Foggia, l’ex consigliere comunale finito al centro dell’attenzione per i rapporti con Calogero Luppino e Mario Giorgi, entrambi arrestati nell’operazione Mafia bet. Foggia con la lista La forza dei fatti avrebbe dovuto aggregarsi alla coalizione di Quinci, ma poi le cose sono cambiate quando si è saputo di un avviso di garanzia notificato dalla guardia di finanza. «I miei rapporti con Foggia sono legati a questa campagna elettorale, prima non lo conoscevo – spiega Quinci -. Quando è emersa l’indagine gli ho subito chiesto di fare un passo indietro e così è stato».

Archiviata la soddisfazione per il risultato di domenica, c’è da pensare al ballottaggio. Un appuntamento in cui le forze potranno essere rimescolate tramite gli apparentamenti con le liste escluse. Anche se Quinci dice di non prendere in considerazione l’ipotesi: «Abbiamo lavorato sodo per mettere in piedi un progetto solido, inserire oggi nuove forze potrebbe creare scompensi. Affronteremo queste due settimane puntando sul programma e sulla nostra proposta di cambiamento». Un’ultima battuta sullo sfidante e sulla possibilità che possa usufruire dell’onda lunga della Lega. «Randazzo ha cambiato orizzonte tante volte – sottolinea -. Eletto a sostegno dell’ex sindaco Cristaldi, è passato all’opposizione. Nel 2017 è stato candidato alle Regionali con Diventerà bellissima. E adesso lo troviamo con Salvini per le Comunali».

Simone Olivelli

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