Anche il gruppo A del master ha il suo semifinalista. A sorpresa ma non per i lettori di linksicilia non si tratta del dominatore della stagione 2011, Novak Djokovic, ma dello spagnolo minore, l’encomiabile Ferrer. Dotato di talento tennistico inferiore al serbo, il buon David è arrivato al master in condizioni di forma decisamente migliori. E se la vittoria di lunedì contro Andy Murray poteva lasciare perplessi per via dei guai fisici che hanno portato lo scozzese al ritiro, la partita di ieri sera è stata netta e senza possibilità di fraintendimenti. Dal 3-3 del primo set, Ferrer ha schiantato il serbo, rifilandogli un parziale di 9 giochi a 1 e strappandogli il servizio 4 volte su 5. E’ successo un po’ quello che era successo la sera prima col giocatore più avanti in classifica letteralmente preso a pallate da quello immediatamente dietro. Ma se nel caso di Nadal il nome dell’avversario è una giustificazione non da poco, nel caso di Djokovic ci si potrebbe preoccupare di più. Per quanto Ferrer sia un onesto lavoratore del circuito, capace di arrivare in semifinale a Melbourne e a New York e finalista di questo torneo quattro anni fa, è il modo con cui è sopraggiunta la sconfitta che dovrebbe far squillare qualche campanello d’allarme nell’entourage del serbo.
Dalla finale vinta allo US Open Djokovic non è riuscito più ad imbroccarne una. Sconfitto da Del Potro nella semifinale di Davis, con la complicità di un infortunio alla spalla, il serbo ha saltato completamente la stagione asiatica per presentarsi al torneo di Basilea. Al cospetto di un promettente giapponese, Nishikori, è improvvisamente evaporato subendo un secco 6/0 nel set decisivo. Anche a Parigi-Bercy non è andata meglio. Superato un pavido connazionale ha preferito il numero uno del mondo ha preferito evitare di scontrarsi con uno Tsonga in condizioni decenti, perché – diceva preferiva prepararsi per il master. Ma al master dopo aver rischiato grosso nel primo match contro uno sciagurato Berdych, che ha avuto persino il match point sulla racchetta, ha subito questa severissima sconfitta. La speranza, per i tifosi del serbo, è che davvero stia preparandosi per la stagione nuova. La preoccupazione è che il tipo di gioco, fatto di recuperi pazzeschi, di pressing asfissiante, di capacità di tenuta fisica quasi sovrumana, sia stato troppo dispendioso e che possa pagare l’enorme sforzo prodotto per arrivare ai vertici ancora a lungo. Basterà aspettare un paio di mesi, all’Australian Open avremo delle risposte. Nel frattempo il torneo per Djokovic non è ancora finito, lo aspetta un terzo match nel quale si giocherà le poche speranze di arrivare in semifinale, ma se Berdych batterà Ferrer in due set per Djokovic sarà inutile qualsiasi risultato.
La partita del pomeriggio ha riservato un nutrito nugolo di emozioni soprattutto nel tie-break decisivo. Berdych stava per riuscire nell’impresa di perdere un’altra partita già vinta, dopo quella contro Djokovic. Ma stavolta dall’altra parte non c’era uno che ha vinto 4 prove dello slam e poco incline a perdonarti le debolezze, ma Tipsarevic, uno che è ancora più emotivo. Dopo aver servito saette per tutta la partita sul 6-5 e con due servizi a disposizione l’ammiratore di Dostojevskji ha pensato bene prima di sbagliare una facile volée di rovescio buttando al vento il suo match point e poi è riuscito a commettere il suo secondo doppio fallo dell’intera partita, proprio sul 6 pari del tiebreak. Al buon Berdych non è rimasto che ringraziare e adesso gli basterà battere un rilassato Ferrer per arrivare alla semifinale contro Federer.
Stasera si chiude il gruppo B. Mentre nel pomeriggio ci sarà una partita del tutto inutile (Federer è sicuro primo del girone, Fish sicuro ultimo), l’incontro tra Nadal e Tsonga ci dirà chi accompagnerà lo svizzero in semifinale.
I precedenti sono 6-2 per lo spagnolo ma di questi tempi, e in questi campi, sembra improbabile che il distacco possa aumentare.
Risultati: Berdych b. Tipsarevic 2/6 6/3 7/6 (6); Ferrer b. Djokovic 6/3 6/1
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