Marziano critica l’impugnativa della legge su Irfis FinSicilia

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE. NON E’ D’ACCORDO CON L’UFFICIO DEL COMMISSARIO DELLO STATO. SPINGA IL GOVERNO REGIONALE A RIVOLGERSI ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Su PD Ars, il sito ufficiale del gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Ars si legge una nota di Bruno Marziano, parlamentare di questo partito eletto a Siracusa e presidente delle Commissione Attività produttive di Sala d’Ercole. 
Condividiamo poco di quello che ha detto e fatto Marziano nel corso della sua vita politica. Non per partito preso, ma perché noi consideriamo l’area industriale di Siracusa – provincia nella quale Marziano viene eletto – come una delle più grandi iatture della Sicilia.
A nostro avviso, quasi tutte le industrie di questa provincia – soprattutto quelle grandi e medie – dovrebbero chiudere, mettendo nel ‘mazzo’ anche le inquinanti raffinerie di Augusta. Industrie che Marziano ha sempre difeso.
Detto questo, non possiamo non condividere, almeno in parte, il suo sfogo sulla recente impugnativa del Commissario dello Stato relativa alla legge su Irfis Fin Sicilia.  
“Resto stupito e amareggiato – scrive Marziano – di fronte alla decisione del Commissario dello Stato di impugnare il disegno di legge sull’Irfis approvato dall’Ars: evidentemente uno strumento di sostegno alle imprese nell’accesso al credito, già utilizzato nel resto d’Italia, in Sicilia viene considerato ‘aiuto si Stato’ e viene per questo cassato”. 
“Una decisione, quella del Commissario dello Stato – osserva Marziano – che evidentemente apre più di una riflessione anche perché arriva dopo una serie di interlocuzioni che, se pur ‘informali’, avevano portato alla stesura del testo. Insomma, l’Italia parla tanto di presunti ‘privilegi’ della nostra autonomia, ma quando la scelta di un singolo cancella la decisione di un intero Parlamento viene da pensare che alla Sicilia potrebbe convenire essere una Regione a Statuto ordinario”.
Anche perché – conclude Marziano – se si va avanti così, l’Ars si dovrà rassegnare a fare ‘leggi acqua fresca’…”.
Ci permettiamo di ricordare all’onorevole Marziano che quello del Commissario dello Stato non è un giudizio: è un parere. A suo parere questa legge viola la Costituzione. Se il Governo regionale ritiene giusta la legge, la può pubblicare lo stesso sulla Gazzetta Ufficiale della Regione e applicarla. L’unico problema è che ne risponde in solido il presidente della Regione.
Il Governo – se ritiene di avere ragione – può rivolgersi alla Corte Costituzionale. Se la Consulta gli darà ragione, la legge potrà essere promulgata e attuata.
Ma se il Governo regionale – l’attuale Governo regionale di Rosario Crocetta – non farà nulla, beh, significherà che la legge è sbagliata e il Commissario dello Stato avrà vinto la partita su Irfis FinSicilia senza bisogno giocare.
L’onorevole Marziano è un autorevole esponente della maggioranza. Se è convinto di quello che dice, spinga il Governo a difendere questa legge davanti alla Consulta.

Redazione

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