Avrebbe simulato un furto come scusa per licenziare una dipendente. Evitandola di pagare. È questa l’accusa che la procura di Marsala rivolge a Giuseppe Bonafede, imprenditore 56enne, impegnato nel settore della panificazione. Per Bonafede, che è anche presidente della locale squadra di calcio, la giudice per le indagini preliminari, Annalisa Amato, ha disposto il divieto di guidare l’impresa Non solo pane, che nella città del Trapanese è presente con due punti vendita.
Secondo le indagini condotte dalla guardia di finanza, Bonafede avrebbe fatto lavorare per sei mesi una ragazza senza mai pagarla. L’imprenditore – per il quale la Procura ipotizza il reato di estorsione – avrebbe promesso sia il compenso che il contratto, senza mai far seguire i fatti alle parole. Fino al momento di metterla alla porta, con la motivazione di aver subito un furto di una piccola quantità di pane.
Ulteriori accertamenti hanno portato alla scoperta che a lavorare in nero era quasi tutto il personale. La maggior parte dei lavoratori, inoltre, riceveva retribuzioni non adeguate alla quantità di lavoro svolto. Condizioni alle quali erano tutti obbligati a sottostare, pena il licenziamento immediato. Nell’inchiesta è coinvolto anche un lavoratore, accusato di aver dichiarato il falso agli inquirenti.
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