Marsala, è morto il carabiniere ferito alle spalle Nella stessa zona un altro omicidio dieci giorni fa

Non ce l’ha fatta Silvio Mirarchi, il maresciallo capo dei carabinieri che ieri è stato ferito alle spalle da un proiettile mentre stava svolgendo un servizio antidroga nelle campagne di Marsala. È morto all’ospedale Civico di Palermo, vano il trasferimento in elicottero e l’intervento chirurgico. 

«Con profondo dolore ho appreso della morte del maresciallo capo Silvio Mirarchi, 53 anni, originario di Catanzaro. Vicina alla sua e alla grande famiglia dei carabinieri», scrive in un tweet la ministra della Difesa, Roberta Pinotti. Cordoglio anche dal premier Matteo Renzi e dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio al comandante generale Tullio Del Sette, esprimendo la ferma condanna per «il brutale agguato, che priva l’Arma di un servitore dello Stato coraggioso ed esemplare». 

Si sa ancora poco sull’esatta dinamica che ha portato alla morte del maresciallo. Secondo alcune indiscrezioni, ieri sera Mirarchi si trovava con un collega in contrada Scacciaiazzo, per un servizio di appostamento vicino una serra che sarebbe stata usata per coltivare marijuana. Quando è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco. «I proiettili, almeno due, hanno creato gravi danni ad un rene e all’ aorta – spiega Giorgio Trizzino, direttore sanitario dell’ospedale Civico di Palermo -. A Marsala il primo intervento nel quale è stato tolto il rene, poi si è visto che i proiettili avevano perforato l’aorta. A Marsala sono stati dati dei punti, ma serviva un intervento in Chirurgia vascolare per inserire uno stent e rafforzare l’aorta. L’intervento è durato otto ore, ma il maresciallo era molto debilitato e aveva perso molto sangue. Era arrivato in stato di choc. L’intervento era terminato e lo stavano trasferendo in rianimazione quanto si è verificato l’arresto cardiaco».

La zona dove Mirarchi è stato ferito nell’ultimo periodo è stata al centro di altri fatti di cronaca. Il 25 maggio venne trovato il corpo senza vita e carbonizzato di un cittadino romeno, una morte per cui gli inquirenti starebbero seguendo la pista dell’omicidio. Qualche giorno prima, sempre nella stessa zona, erano stati feriti a fucilate altri due uomini mentre tentavano di rubare piante di marijuana da una piantagione che i carabinieri hanno scoperto subito dopo il ferimento. Uno era riuscito a fuggire, dell’altro non si è saputo più nulla. Gli investigatori stanno cercando di accertare se il corpo trovato carbonizzato sia quello della persona scomparsa.

E anche per l’omicidio del maresciallo Mirarchi prende corpo un’ipotesi simile. Cioè che i guardiani della piantagione di marijuana scoperta dal carabinieri potessero aver fatto fuoco, scambiando i due militari in borghese per qualcuno che voleva rubare la droga. 

Redazione

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