Marina di Ragusa, tra i segreti il preparatore atletico «Mi divido tra le mie passioni: la scuola e il campo»

«Ho due amori tra i quali è impossibile scegliere». Saro Marangio è preparatore atletico del Marina di Ragusa, matricola terribile e capolista del girone B di Eccellenza. Ogni giorno si divide tra le sue due grandi passioni: la scuola e il campo di allenamento. «Sono due strade che per me viaggiano parallele e che da trent’anni fanno parte della mia vita. Spero di poter continuare con la mia giornata tipo ancora a lungo».

Marangio ha sposato il progetto Marina di Ragusa la scorsa estate, quando è entrato nello staff tecnico della squadra iblea: «Avevo conosciuto la proprietà che mi ha lasciato una buona impressione. Poi il mio rapporto con il Gela è finito e si è fatta avanti questa ipotesi, un progetto serio a 360 gradi. Tra l’altro lavoro vicino casa mia, cosa che mi consente di lavorare a scuola con una certa serenità». Tra i punti di forza del Marina di Ragusa c’è la tenuta fisica: «I complimenti fanno sempre piacere, ma vanno girati anche ai giocatori, al mister e alla società. Ho un materiale umano di spessore e un mister (Salvatore Utro, ndr) con cui lavoro in sintonia». E proprio il tecnico ha sempre ritenuto Marangio un collante preziosissimo tra staff tecnico e calciatori: «Di questo lo ringrazio, ma d’altronde ci conosciamo da circa vent’anni. Lui era agli inizi di carriera e io l’ho anche allenato. Insieme lavoriamo bene, so cosa pensa di me».

Rispetto a trent’anni fa, il calcio si è chiaramente evoluto: «Nella preparazione atletica sono cambiate tante cose: oggi si cerca di lavorare molto di più con il pallone tra i piedi». Cambiando il calcio, anche la preparazione si è di conseguenza dovuta adeguare. «Il calcio è diventato più muscolare e le squadre fanno della velocità le loro armi migliori. Adesso si parla spesso di intensità, con ritmi sempre più importanti e questo richiede una preparazione atletica adeguata. Bisognerebbe parlare più che altro di condizione psico-fisica, perché tutto richiede anche una certa forza mentale».

Nel passato del preparatore atletico c’è anche l’esperienza nel professionismo, in C2: «Con Rigoli a Modica abbiamo fatto un doppio salto, partendo dall’Eccellenza. A Vittoria con Cassia tutto l’ambiente era programmato per vincere il campionato e mi riferisco agli acquisti e al budget di spesa». Sarà l’anno giusto per aggiungere un’altra promozione pesante? «Nelle mie esperienze passate eravamo praticamente obbligati a vincere, per quanto si era investito. Per il Marina di Ragusa all’inizio dell’anno gli obiettivi erano nettamente diversi rispetto a quelli che adesso stiamo cercando di perseguire. È chiaro però che l’appetito vien mangiando».

Luca Di Noto

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