La sconfitta sofferta in casa della Virtus Entella, neopromossa e diretta concorrente per la salvezza, ha aperto la quarta crisi tecnica del Catania. Il futuro di Dario Marcolin sulla panchina dei rossazzurri è rimasto in sospeso per più di ventiquattro ore. Solo nel tardo pomeriggio di domenica, dopo una lunga riunione che ha impegnato la dirigenza, Marcolin ha avuto la certezza che sarebbe toccato ancora a lui dirigere il successivo allenamento della squadra.
La questione allenatore ha sollevato parecchi imbarazzi a Torre del Grifo. Il club, come scritto da MeridioNews, attraversa un periodo di profonda rivoluzione. Da gennaio, ritenuto fallito il progetto affidato a Cosentino, il potere decisionale prima concentrato nella sola figura dell’addì è stato suddiviso. Questi nuovi equilibri, ancora provvisori, rendono dibattuto e dunque più difficoltoso decidere sui fuori programma, come accaduto per l’entrata in crisi della gestione Marcolin.
Pablo Cosentino, sebbene presente allo stadio di Chiavari, terminata la partita si è limitato ad informare tecnico e calciatori del ritiro previsto sin da subito a Torre del Grifo. Ogni decisione sul futuro di Marcolin è stata congelata e rimandata al giorno seguente, quando tutte le parti in causa avrebbero avuto così modo di confrontarsi sull’argomento e trovare un’intesa sul da farsi.
Il tecnico, arrivato a Catania prima che Daniele Delli Carri fosse incaricato come direttore sportivo, ha goduto sin da principio della sponsorizzazione di Pulvirenti. La fiducia del presidente del Catania nei riguardi dell’allenatore, conosciuto e stimato sin dai tempi in cui era il vice di Sinisa Mihajlovic (proprio sulla panchina del Catania), non è venuta meno neanche dopo la debacle contro la Virtus Entella.
Tuttavia, come si evince pure dal dialogo a quattrocchi tra Calaiò (vice capitano del Catania) ed i tifosi presenti a Chiavari, la deludente prestazione offerta dai calciatori è stata il sintomo di un malessere diffuso all’interno dello spogliatoio. Il ritiro a Torre del Grifo, indetto informalmente e sciolto non a caso domenica sera, è stato concordato pure affinché l’intera squadra avesse modo di chiarire la propria posizione al riguardo della guida tecnica.
Sebbene alcuni dei giocatori fatichino a trovare la giusta intesa col nuovo allenatore, la prospettiva di un nome nuovo in panchina non rincuora la maggioranza. L’umore cambia quando viene nominato Sannino. Remoto, ma possibile a differenza del passato, il ritorno del tecnico dimessosi a dicembre raccoglie più di un consenso nell’ambiente. Su tutti, quello del pubblico. Sannino è stimato pure da Daniele Delli Carri, nuovo direttore sportivo, che da gennaio ha acquisito notevole voce in capitolo anche sulle scelte riguardanti la gestione tecnica (vedi l’avvicendamento tra preparatori atletici, Ventrone-Neri).
Messe insieme posizioni e opinioni diverse sulla gestione di Marcolin, la società ha scelto di prendere del tempo prima di decidere se puntare proprio su di lui per le ultime partite del torneo. Fatto ciò, Pulvirenti e Cosentino hanno incontrato la squadra. Faccia a faccia, cosa che non accadeva da tempo, concordato per restituire al gruppo almeno la parvenza di una società unita e vicina. Ai giocatori è stato in quella sede comunicato lo scioglimento del ritiro. Marcolin avrà altri sette giorni per dimostrare, battendo l’Avellino, di avere sotto controllo la situazione. Lo stesso tempo sarà usato dalla società per sondare i possibili successori di Marcolin e trovare un accordo, al proprio interno, sull’alternativa da tenere pronta all’uso. Intanto, a dieci giornate dalla fine, la classifica che il club pensava avrebbe incoronato la squadra come regina della B minaccia di retrocederla in Lega Pro.
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