Marcello Greco: presidente della Commissione Cultura e lavoro dell’Ars o ‘avvocato difensore’ dell’assessore Nelli Scilabra?

IL DIBATTITO HA FATTO EMERGERE CON CHIAREZZA I BUCHI OPERATVI CHE HANNO INGESSATO IL SETTORE NEGLI ULTIMI DICIASSETTE MESI. C’E’ L’IMPRESSIONE CHE I PARTITI DI MAGGIORANZA TENGANO LA TESTA BASSA INGOIANDO LE DECISIONI DEL GOVERNO REGIONALE NEL SETTORE. E’ COSI’?

Dal confronto politico di ieri a Sala d’Ercole e dalla discussione sulla mozione unificata in materia di Formazione professionale sono emersi tanti spunti degni di approfondimento che danno una nuova dimensione del reale interesse, di parte della deputazione presente all’Ars, a salvare il sistema formativo regionale.

Della “malafiura” dell’assessore Nelli Scilabra abbiamo abbondantemente riferito in altro articolo, quello che preme focalizzare è il ruolo del presidente della commissione Cultura e Lavoro all’Ars, Marcello Greco, esponente del partito dei Democratici riformisti per la Sicilia, la cui conduzione non convince più anche per effetto di quanto dichiarato in aula.

Sono in tanti a sostenere tra gli osservatori che ieri l’intervento dell’esponente dei Democratici riformisti per la Sicilia, “schiacciato” sulle posizioni indifendibili del Governo regionale e della Scilabra, sia apparso lontano dalla realtà di un settore che ha visto amplificare le criticità per effetto di un’azione politica ed amministrativa inadeguata e scarsamente incisiva. E queste considerazioni sono gravi se si pensa che il presidente della commissione che si occupa della materia della Formazione professionale dovrebbe, invece, essere in sintonia con l’umore, il clima, le nevrosi ed il pathos del momento.

Dell’emergenza sociale e degli sforzi compiuti concretamente dalla commissione non c’è traccia nelle parole di Greco. Ed invece abbiamo assistito ad una sorta di avvocato che ha cercato di difendere il proprio cliente, quell’assessore Scilabra che ha dato dimostrazione di inadeguatezza ed incapacità di lettura politica degli eventi, impappinandosi in aula e votando favorevolmente tutte le mozioni messe a votazione dal presidente pro tempore Antonio Venturino fino al momento della sospensione e rinvio dei lavori.

Il presidente della commissione legislativa “di merito”, che sappiamo essere uomo schierato e appartenente alla maggioranza che sostiene il Governo Crocetta, avrebbe potuto spiegare, per esempio, come mai un disegno di legge, il n. 639 del 20/11/2013 a firma del deputato Gino Ioppolo della Lista Musumeci, non sia mai stato oggetto di discussione in commissione Cultura e Lavoro. La stessa arringa del presidente Greco a difesa dell’operato della Scilabra in materia di personale della Formazione professionale, come dicevamo, non convince affatto osservatori, lavoratori ed anche diversi enti formativi.

Riportiamo uno stralcio del suo intervento relativo alla vicenda dei mancati stipendi agli operatori della Formazione professionale così come riportato nel resoconto stenografico pubblicato sul sito dell’Ars.

“Questo Governo ha cercato in tutti i modi, possibili ed immaginabili, di tutelare e salvare, certo con molta confusione ovviamente, con molta difficoltà, certamente. Di queste questioni la V Commissione parlamentare ne ha parlato tantissimo; ne ha parlato con la dottoressa Anna Rosa Corsello, ne ha parlato con l’assessore Scilabra. Abbiamo cercato più volte e con più risoluzioni di porre in essere un piano diverso. Certo ci hanno chiesto tempo e, secondo me, quello che dobbiamo fare non è parlare di Commissione d’inchiesta, ma cercare di collaborare insieme al Governo Crocetta ed insieme all’Assessore e noi, come Commissione, dobbiamo farlo, abbiamo il dovere morale e da parlamentare di dare una mano in questo momento al Governo Crocetta, in questo momento e all’Assessore perché si possa uscire da questo grave disagio in cui ci troviamo. Certamente questo è il contributo che dobbiamo dare, ma non dobbiamo parlare di attività di altre commissioni, perché non ce n’è bisogno, se non quello di andare a speculare ulteriormente sul problema”.

Parole che sembrano avere il sapore della difesa ad oltranza della posizione precostituita di presidente della commissione Lavoro legato alla maggioranza che sostiene il Governo del presidente Rosario Crocetta. Certo la nascita di una commissione d’indagine e studio sposterebbe l’attenzione e la trattazione della materia altrove, sottraendola dal “controllo politico” del fidato Marcello Greco, ed il Governo regionale, già in enorme difficoltà in aula, con una maggioranza che cambia come il camaleonte al sole, non può permetterselo.

Parole come disagio, confusione, difficoltà, usate dal presidente Greco nel suo intervento suonano come sconfitta senza appelli su tutta la linea di governo e parlamentare. L’esponente dei Democratici riformisti ammette che molti tentativi di aggiustare la “baracca” della Formazione professionale siano stati fatti ma scarsi risultati. Tante le risoluzioni per impegnare il Governo regionale che non hanno sortito alcun effetto. E poi, Greco ha affermato che la commissione ha parlato tantissimo sia con la Scilabra che con la dottoressa Corsello, dirigente generale della Formazione professionale in Sicilia.

A noi questa abbondante presenza ai lavori della commissione di merito dei rappresentanti del Governo e dell’amministrazione regionale non ci risultano. Ci risultano invece convocazioni a gogò andate spesso deserte per l’assenza della Scilabra e della Corsello in questi diciassette mesi. Ed anche ammettendo che così fosse, il presidente Greco dovrebbe spiegare ai siciliani il perché del fallimento della stessa commissione, incapace di incidere e condizionare il Governo regionale sulle scelte nel settore della Formazione professionale.

Si sarebbe discusso di cosa se i risultati non si sono visti? Il settore è allo sbando e la responsabilità, a questo punto, è anche dalla commissione Cultura e Lavoro all’Ars. Ed invece, se l’esecutivo regionale negli ultimi diciassette mesi se n’è infischiato delle risoluzioni della commissione presieduta da un esponente di maggioranza, perché il presidente Greco si è ostinato a difendere l’operato della Scilabra? Essersi schierato contro la costituzione di una commissione d’indagine è per presa di posizione politica o per camuffare carenze nell’operato quale presidente di commissione?

Che la commissione Cultura e Lavoro è stata scarsamente incisiva in questi lunghi mesi lo ha confermato lo stesso presidente richiamando le difficoltà notevoli incontrate nell’attività parlamentare. Lo stesso si sarebbe spinto oltre allorquando ha confermato la disponibilità a proseguire il lavoro dell’assessore Scilabra in merito alla riforma del settore. Continuiamo a non capire e con noi sono molti gli osservatori che hanno sollecitato il giornale alla ricerca di uno sfondo di verità dietro i fiumi di parole andate in scena ieri a Sala d’Ercole. Come mai non sono stati sufficienti diciassette mesi per approntare un disegno di legge sulla riforma del settore?

Riportiamo un secondo stralcio di intervento del presidente Greco.

“Bene, parliamo di riforma della formazione, assessore Scilabra. Noi siamo attenti al suo lavoro, lo continueremo ad essere e chiediamo veramente una riforma della formazione. Questa riforma lei la può portare in porto con il nostro aiuto e siamo convinti di poterla realizzare. Noi saremo al suo fianco con tutto il gruppo parlamentare per potere raggiungere un risultato e siamo convinti di poterlo ottenere tale risultato. Non pensiamo a Commissioni parlamentari nuove o di indagini, non ne abbiamo bisogno, ne abbiamo già fatte abbastanza”.

Continuano a stupire le parole dell’esponente dei Democratici riformisti all’Ars. Quanto tempo ancora servirebbe per conoscere finalmente il contenuto del disegno di legge che dovrebbe riformare il settore? Come mai non ha ritenuto il presidente Greco di iniziare, in attesa che l’esecutivo appronti un testo di legge, la discussione in commissione di merito del disegno di legge a firma del deputato Ioppolo? Interrogativi che meriterebbero delle risposte. Anche perché qualche giorno fa proprio il presidente Crocetta ha confermato che l’unica riforma che il suo esecutivo si appresterebbe a fare sarebbe quella per via amministrativa. Quindi, chi sta giocando con il futuro di dieci mila lavoratori? Dove sta la verità? Questo Governo intende perseguire il percorso legislativo oppur, più semplicemente, proseguire il lavoro del predecessore, Raffaele Lombardo, riorganizzando a colpi di delibere di giunta il sistema formativo?

Inoltre, in tema di assunzioni dopo il 31 dicembre 2008 il presidente Greco ha dichiarato: “Se sentiamo, così come abbiamo sentito in Commissione la dottoressa Corsello, sembrerebbero che siano ben oltre undicimila, tremila altre assunzioni sono state fatte dopo il 2008, quando la legge regionale non prevedeva alcuna assunzione”.

A quale legge regionale avrebbe fatto riferimento l’esponente dei Democratici riformisti non è dato sapere. Qualcuno ci fa osservare che il tema del blocco della assunzioni andrebbe trattato seriamente evitando spot pubblicitari che, visti i fatti, non hanno arginato la pratica che nel settore privato ad oggi sarebbe stata perseguita, e cioè quella delle assunzioni. Qualcuno sostiene che proprio il presidente Greco abbia tentato di far passare in commissione l’idea di estendere la garanzia anche ai tre mila assunti, in quanto trattasi pur sempre di lavoratori con diritti e dignità. Di questa posizione non abbiamo riscontri certi se non solo indiscrezioni e crediamo che il presidente Greco non sia tra i sostenitori di una apertura del settore a nuove assunzioni. Per la verità, però, è stato il presidente Crocetta ad aprire il sistema formativo ad una nuova platea e lo ha fatto dichiarandolo ai quattro venti. Alla stampa, qualche giorno fa, il governatore siciliano nell’anticipare alcuni contenuti della pseudo riforma ha parlato della creazione di un “elenco B” nel quale far confluire anche i giovani laureati super preparati per erogare ore di docenza nel settore. Forse Greco, sollecitato dal Governo regionale si è ritrovato tra l’incudine e il martello? Da un lato la salvaguardia dei lavoratori di cui all’albo regionale degli operatori assunti entro il 31 dicembre 2008 e dall’altro l’esecutivo che avrebbe spinto per l’apertura del settore a nuove assunzioni? Questo Governo regionale parla e straparla di trasparenza nel settore. Però, tutta questa trasparenza non la vendiamo, sarà che siamo diventati miopi?

Giuseppe Messina

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