Maiorca, 17enne pattinatore da Siracusa alle Olimpiadi «Mi alleno in mezzo alle macchine, ma punto al podio»

Nella città di Siracusa e in tutto il mondo dello sport, Maiorca è un cognome di quelli pesanti da portare. Il pensiero, infatti, va subito a Enzo Maiorca, l’apneista da record e signore degli abissi. Questa volta, però, a balzare agli onori delle cronache è il 17enne Vincenzo Maiorca, pattinatore che ha conquistato la qualificazione per le Olimpiadi giovanili che si terranno a Buenos Aires a ottobre. 

«Enzo Maiorca era cugino di mio nonno – spiega a MeridioNews – io lo conoscevo di vista e per la fama che lo precedeva sempre. Quando fanno un paragone o mi accostano a lui, la prendo sempre come uno scherzo». Il giovane pattinatore si prepara ad affrontare la competizione internazionale. «È un traguardo importante, perché per il primo anno il pattinaggio entra a far parte dei Giochi Olimpici giovanili. Per questo sono ancora più soddisfatto di essere riuscito a qualificarmi, per altro con pochi punti di differenza rispetto al ragazzo con cui ero in competizione». Maiorca pare non avere intenzione di andare a Buenos Aires soltanto per partecipare. «L’obiettivo è arrivare a conquistare una medaglia – dice senza mezzi termini – Punto in alto ma vedremo come andrà anche tenendo in considerazione il fatto che, all’inizio della stagione, mi sono fratturato il malleolo e ho cominciato un po’ a rilento».

Il legame di Vincenzo con questo sport comincia molto presto, quando è ancora un bambino. «Ho iniziato a soli due anni e la passione è nata quasi subito, forse anche perché la società in cui ancora oggi mi alleno era di mio nonno, adesso è passata a mia madre e mio padre fa l’allenatore». Insomma, il pattinaggio è lo sport di famiglia. «Per noi è una tradizione. Ho provato tantissimi sport – racconta il giovane atleta -, anche grazie al fatto che i miei genitori mi hanno sempre lasciato libero di scegliere». Dal basket al nuoto passando per il  calcio, «il pattinaggio però mi è sempre rimasto nel cuore».

In Italia, tuttavia, il pattinaggio resta tra gli sport che non godono di molto seguito. «Spero che le persone si appassionino guardando le Olimpiadi durante le quali ci saranno tre gare – spiega Maiorca -. I 500 metri in cui si gareggia in quattro e passano i primi due; i 1000 metri a formula mondiale in cui si gareggia in sette e passa soltanto il primo di ogni batteria, più i migliori tempi; e poi i 5000 metri a eliminazione in cui ogni due giri (sono 25 in totale, ndr) l’ultimo atleta che taglia il traguardo viene eliminato fin quando non ne restano solo tre». Prima dei Giochi Olimpici Giovanili ci sono altri appuntamenti da affrontare. «Quando finirà il Mondiale ci sarà il campionato italiano su strada. Subito dopo i campionati europei in Olanda. Dopo gli Europei, infine, parteciperò alle Olimpiadi».

Intanto Maiorca resta legato al suo territorio. «A Siracusa mi alleno in una pista con le mattonelle, che non è esattamente l’ideale. Mi piacerebbe – aggiunge – avere nella mia città una pista regolamentare di 200 metri in vesmaco, che è un materiale di rivestimento fatto con una resina acrilica». Condizioni non ottimali che comunque non hanno fermato la crescita sportiva del giovane atleta. «In Italia non siamo messi male, mentre in Sicilia siamo troppo indietro. Capita di allenarmi anche per strada in mezzo alle macchine perché – lamenta – ci sono solo due piste: a Siracusa (165 metri) e a Priolo (175 metri), strutture che lasciano parecchio a desiderare». 

Luca Di Noto

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