Magma, vittoria a cortometraggio estone «Oltre 700 proposte, selezione di qualità»

Magma, la tre giorni di cinema breve ospitata ad Acireale, si è conclusa sabato con la proclamazione dei cortometraggi vincitori di premi e menzioni speciali. La giuria tecnica mette al primo posto una pellicola che tratta l’analisi introspettiva dei rapporti umani. Il premio del pubblico va invece a una commedia. «La bellezza di questo Festival – commenta il presidente della giuria, il regista Michelangelo Frammartino – sta nella diversità delle proposte in concorso». Positivo è il bilancio degli organizzatori, l‘Associazione Scarti, che prepara già la quindicesima edizione della rassegna e pure un nuovo progetto cinematografico. 

Nel corso della manifestazione sono state proiettate, fuori concorso, pellicole di altri festival europei. Ma tra le 25 proposte in gara «decidere è stato molto facile», spiega  Frammartino durante la premiazione. La giuria di tecnici che lo ha visto a capo, completata da 
Žofia Bosáková e Tsanko Vasilev, elegge il cortometraggio estone Papa (di Mari-Liis Bassovskaja e Jelena Girlin, 16 minuti, 2014) vincitore della 14esima edizione. Premiato col premio Lorenzo Vecchio – ideatore del festival, scomparso dieci anni fa -, tratta l’analisi introspettiva della crisi nei rapporti familiari. «È stato evidente a tutta la commissione – conclude il regista milanese – che fosse un lavoro superiore agli altri per qualità, intensità, tecnica e raffinatezza». 

Riconoscimenti di giuria e pubblico vanno pure alle commedie. Agli attori del corto italiano Deus in Machina (di Nicola Piovesan, 20 minuti, 2014) è riconosciuta la menzione speciale «per la perfetta combinazione tra la scanzonata autoironia e la migliore tradizione della commedia italiana», recita la motivazione. Mentre la proiezione più votata dagli spettatori del multisala Margherita, che ha ospitato l’evento, è la tragicommedia animata Automatic Fitness (di Alejandra Tomei e Alberto Couceiro, 20 minuti, 2015) – prodotta in Germania e penultima proposta in concorso -, che scherza ma invita pure a riflettere sulla frenesia e le abitudini del quotidiano vivere. 

Scattata la foto di fine rassegna, con tutti i protagonisti sul palco, è tempo di bilanci. «La sala piena, l’affetto della gente e la felicità dei registi ospitati sono la misura della nostra vittoria», dice la direttrice del festival, Giulia Iannello. Ci sono voluti più di tre mesi per scegliere quali cortometraggi, tra gli oltre 700 arrivati da tutto il mondo, mettere in concorso. «La selezione ha preferito puntare più sulla qualità che sulla quantità, e il responso della giuria credo ci dia ragione». Sul biglietto della serata conclusiva c’è scritto «Arrivederci alla prossima edizione», che sarà la 15esima. 

Intanto l’associazione Scarti, nata come casa di produzione cinematografica, porta avanti pure l’iniziativa Sicily Folk doc«Si tratta di una serie di corti riguardo alle feste religiose della tradizione siciliana, e alle storie che ci stanno dietro». Il primo lavoro, A lu cielu chianau – ambientato a Randazzo in occasione della festa della Madonna Assunta – è andato sullo schermo nel corso della serata conclusiva di Magma. «Per realizzarlo ci siamo autotassati – spiega Iannello – Il budget che è necessario spendere non è elevato ma per i successivi ci piacerebbe avere il sostegno del pubblico». 

A partire da dicembre scatta su Facebook una campagna di ricerca fondi per finanziare il progetto. Nel 2016 le camere da presa dovrebbero spostarsi a Santa Maria la Scala, per documentare la festa della Madonna, e a Capizzi, nel Messinese, per la festa di San Giacomo. Ma dopo avere puntato gli occhi al futuro, un attimo prima di spegnere le luci della 14esima edizione, il ricordo va a Lorenzo Vecchio. La memoria del giovane ideatore del festival, di cui ricorre il decennale della scomparsa, è stata al centro di un incontro svolto sabato pomeriggio all’auditorium della villa Belvedere. «È una presenza costante, un punto di riferimento e – conclude Giulia Iannello – l’ispirazione che guida il nostro guardare avanti».

Marco Di Mauro

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