Magistrale a Lettere, si può fare

Dopo la polemica sollevata da alcuni studenti sul forum di facoltà, portata avanti da un gruppo su Facebook e raccontata da Step1 nell’articolo “Piacere Valentina, studentessa precaria”, chi fino a pochi giorni fa rischiava di non poter accedere alla Specialistica di Lettere, Filosofia e Scienze della comunicazione per una manciata di crediti,può dirsi sollevato.  

La facoltà, infatti, sta facendo il possibile per andare incontro alle esigenze di questi ragazzi che, penalizzati dall’attuazione della riforma prevista dal decreto 270, avrebbero perso un anno di studi. Quello che col modello 3+2 veniva considerato il biennio di specializzazione, infatti, corrisponderà adesso al corso di laurea magistrale che,secondo la nuova normativa, non prevede «iscrizione con riserva» e nega, quindi, la possibilità di raggiungere il numero di crediti richiesti per l’accesso al corso anche ad iscrizione già effettuata.

Se, infatti, «Nella prima formulazione dei regolamenti si era proposto l’accesso alle magistrali con eventuali obblighi formativi» – come spiegato dalla manager didattica, dottoressa Teresa Cunsolo, nel forum di Facoltà – «adesso ciò non è più fattibile». Il problema era sorto al momento dell’approvazione del regolamento al Senato Accademico del 31 maggio scorso. Questo, infatti, seguendo le prescrizioni del decreto ministeriale, aveva imposto alcune modifiche ai requisiti di accesso proposti dalla facoltà di Lettere, penalizzando così tutti gli studenti che, in itinere, non avrebbero potuto colmare i propri debiti formativi. L’acquisto di corsi singoli o crediti liberi per gli studenti è, infatti, previsto solo ad inizio anno accademico con scadenza al 31 agosto per gli esami.  

«Stiamo studiando una soluzione, un adattamento momentaneo per quest’anno. Basterà rendere equivalenti alcuni crediti formativi di uno specifico settore didattico per un ambito più ampio», spiega il preside di Lettere, Enrico Iachello, che, incontrata una delegazione di studenti accompagnati dai rappresentanti di Facoltà, ha garantito la propria disponibilità, quella del professore Carmelo Crimi e della dottoressa Cunsolo, responsabili della didattica, per analizzare e risolvere la questione caso per caso. Un lavoro, insomma, che andrà fatto “ad personam” sui singoli piani di studio – «Ognuno diverso dall’altro come previsto dal vecchio sistema», precisa il Preside. Si tratta, nello specifico, di circa trenta studenti, tutti accumunati dallo stesso disagio. In sostanza, valutando le modalità di intervento più opportune, «si procederà ad un allargamento di alcuni settori disciplinari all’interno dei quali vanno inseriti i requisiti di accesso al corso magistrale», spiega Damino Pagliaresi, rappresentante degli studenti.

Solo così sarà possibile ovviare allo sbarramento imposto inizialmente secondo cui gli studenti in difetto anche di un solo credito non avrebbero potuto iscriversi al primo anno del corso magistrale. Una contraddizione in termini nata dal sovrapporsi dell’ultima normativa ministeriale sul vecchio sistema 509/1999 che, più di tutti, penalizza gli studenti che hanno conseguito la laurea triennale quest’anno: «Si tratta di una soluzione transitoria volta a risolvere unasituazione di emergenza», aggiunge Pagliaresi. «La dottoressa Cunsolo esaminerà singolarmente i diversi piani di studio cercando, per quanto possibile,di mettere tutti nelle condizioni di accedere alla magistrale».

Pare quindi che una soluzione definitiva sia stata trovata. Malgrado le modifiche imposte dal decreto 270/2004, infatti, le singole facoltà hanno il potere di stabilire a quanti e quali settori disciplinari far corrispondere il numero di crediti necessari per l’accesso alla Magistrale. Se inizialmente si invitavano gli studenti non in possesso dei requisiti a rimandare la propria iscrizione di un anno, acquistando nel frattempo crediti liberi e corsi singoli necessari per iscriversiregolarmente l’anno successivo con “riconoscimento cfu”, adesso la carriera (ma anche le tasche, visto chel’acquisto di un solo credito formativo è lievitato da un minimo di 10 ad un massimo di 30 euro) di Valentina e di quanti come lei rischiavano di non poter accedere al biennio di specialistica per pochi cfu potrà proseguire senza tempi morti.

Requisiti a parte, nell’era in cui, di riforma in riforma, laurearsi somiglia sempre più ad una corsa ad ostacoli, adesso non rimane che affrontare l’ultimo: il temuto test d’ingresso.

Federica Motta

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