Un sequestro di beni per un valore di due milioni e mezzo di euro. Sotto la lente d’ingrandimento della procura di Catania e della polizia sono finiti il boss Salvatore Lombardo e il figlio Salvuccio junior, entrambi esponenti di spicco del clan mafioso dei Cappello.
Sigilli a cinque immobili, tra cui una villa all’interno del villaggio Ippocampo di mare e un maneggio abusivo. Passano nelle mani degli amministratori giudiziari anche sette rapporti finanziari e due imprese: una specializzata nel settore della torrefazione del caffè e l’altra nella vendita di fiori nell’area antistante il cimitero di Catania. Quest’ultima storicamente gestita dai Lombardo e da cui scaturisce il soprannome di ‘U ciararu con cui vengono identificati nell’ambiente mafioso di Catania.
Salvatore Lombardo vanta diverse condanne definitive ed è detenuto dal 2017 dopo l’operazione Penelope. Da allora sarebbe iniziata la scalata del figlio Salvuccio junior. Quest’ultimo a settembre è stato condannato a 20 anni nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Minecraft. Qualche mese prima, a giugno, è stato coinvolto nell’operazione Centauri e poi condannato a 15 anni.
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