«Il fatto non sussiste». Con questa formula la quarta sezione del tribunale di Palermo ha assolto il boss dell’Uditore Agostino Sansone, Piero Polizzi, candidato di Forza Italia – poi ritiratosi – alle elezioni comunali del capoluogo siciliano del 12 giugno 2022, e Manlio Porretto, ritenuto dall’accusa vicina a Sansone. Per i tre, nell’imminenza delle amministrative, erano scattati gli arresti con l’accusa di voto di scambio politico. La vicenda era finita al centro della campagna elettorale ed era stata oggetto di polemiche, anche sul presunto inquinamento della coalizione che sosteneva il candidato poi eletto sindaco, Roberto Lagalla, sostenuto da Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, entrambi condannati per vicende collegate a Cosa nostra. Contro i tre imputati la procura aveva ottenuto il giudizio immediato, saltando dunque l’udienza preliminare sul presupposto che la prova fosse evidente e che le indagini si fossero chiuse in meno di sei mesi.
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