«Non è una scelta neutra. Non allestiremo bancarelle di libri semplicemente perché siamo contro il macero, ma per cercare di dare voce al cosiddetto quinto stato, quello delle centinaia di profili lavorativi degli operatori della cultura che ruotano intorno a un libro e non solo». Con queste parole Andrea Alba di Catania bene comune spiega il senso della partecipazione del gruppo etneo, impegnato in diverse battaglie sociali, alla campagna nazionale Macero NO, promossa da DeriveApprodi Edizioni, Duepunti Edizioni, Edizioni Alegre, Eleuthera Editrice.
In Sicilia la proposta lanciata dalle quattro case editrici a tutti gli spazi sociali animati dai princìpi dellautogestione e dellautoproduzione di realizzare un evento che offra la possibilità di acquistare a prezzi scontati i libri di alcuni editori destinati al macero, è stata accolta insieme al gruppo catanese anche dall’associazione culturale di Barcellona Pozzo di Gotto Ossidi di Ferro. Il 3 e 4 aprile a Catania nella sede di Catania Bene Comune, in Via Sant’Elena 40, e il 5 e 6 aprile a Barcellona Pozzo di Gotto in Via Immacolata 259 si svolgeranno una serie di eventi ed iniziative con il libro come protagonista assoluto. Dibattiti, mostre, concerti e proiezioni di film faranno da accompagnamento agli spazi librari in cui si potranno acquistare al costo di 3 euro, di cui 2 destinati alleditore e 1 agli spazi ospitanti, i volumi destinati ad essere distrutti.
«Lincontrastato processo di omologazione culturale in atto da un trentennio nel nostro Paese sta producendo un devastante impoverimento delle capacità intellettive di milioni di persone – si legge nel manifesto della campagna – La produzione, la distribuzione, la commercializzazione del libro come principale strumento di diffusione del sapere individuale e sociale sono sconvolti da una incessante concentrazione dei poteri che ne governano i meccanismi di funzionamento. Le librerie indipendenti, fino a un decennio fa luoghi privilegiati della cura e della diffusione della bibliodiversità – spiegano i promotori dell’iniziativa – stanno subendo una sistematica distruzione o lassorbimento in quelle di catena di proprietà dei grandi gruppi editoriali. Gli editori indipendenti vedono quotidianamente ridursi gli sbocchi distributivi della loro produzione che si accumula in giacenze il cui costo gestionale diventa insostenibile. Da qui la scelta obbligata di macerare centinaia di migliaia di libri spesso di notevole qualità e pregio».
«La campagna, quindi, – aggiunge Alba – contrasta le leggi nazionali che riguardano il macero e le dinamiche barbare che esse innescano: i librai e le piccole case editrici devono macerare i libri per non pagare le tasse e così sopravvivere». Nelle due sedi siciliane sarà possibile acquistare 400 titoli, cento per ogni casa editrice. Venerdì 4 alle 19.30 ci sarà un dibattito al quale parteciperà «chi a Catania lavora e tenta di lavorare nel mondo della cultura», dice Alba, che non anticipa i nomi perché il programma è ancora in aggiornamento.
[Foto di DodgertonSkillhause]
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