«Alfabetizzare alla corsa». Tre parole per provare a decifrare l’obiettivo del progetto Parchi della federazione italiana di atletica leggera. A Catania da qualche anno si prova a farlo lungo i due chilometri della corsia destinata, in maniera non esclusiva, ai podisti che affollano il lungomare. Due chilometri – cioè la lunghezza del marciapiede da piazza Europa a piazza Mancini Battaglia – contrassegnati da una lungo alternarsi di strisce blu. Il percorso di alfabetizzazione deve però fare ancora i conti con le situazioni più disparate, compresi alcuni atti di pura inciviltà. A questo si aggiunge la tragedia dello scorso 13 maggio: data in cui è morto il podista Carlo Maravigna, 48 anni, accasciato al suolo durante un allenamento all’altezza di piazza Nettuno. I soccorsi purtroppo sono stati vani. L’episodio ha portato ad una immediata presa di posizione da parte della Fidal. Il segretario nazionale Fabio Pagliara, catanese, il giorno dopo la tragedia aveva ribadito come la federazione fosse pronta a donare alla città due defibrillatori, da installare lungo il percorso.
Le difficoltà più grandi, in tal senso, sono legate però al luogo in cui posizionarli: la paura infatti è che questi preziosi apparecchi salvavita possano essere trafugati nel caso in cui siano piazzati all’esterno. Da qui l’idea, spiegata a MeridioNews, dell’assessore Sergio Parisi: «Ho avuto contatti con alcuni bar e qualche esercente – conferma – per capire se sia possibile collocarli all’interno, in modo tale da essere utilizzabili per almeno 18-20 ore giornaliere. Questo perché il rischio furto sarebbe altrimenti scontato: ho avuto ottimi riscontri, addirittura due attività in piazza Nettuno mi hanno confermato che si farebbero carico dell’acquisto e dell’installazione». Alla presa di posizione di Parisi fanno eco le dichiarazioni di Pagliara: «E’ importante che sulla questione defibrillatori vengano date risposte veloci. Noi attendiamo solo un segnale da parte del Comune per acquistare e installare l’apparecchiatura».
Questa settimana, quindi, potrebbero già esserci decisioni definitive, con Pagliara che ha anche allertato il presidente del comitato territoriale Fidal Davide Bandieramonte. I problemi, per la pista di running nata tre anni fa all’interno del Progetto Parchi, però, come evidenziato, sono anche di altra natura. Il nostro reportage fotografico, infatti, evidenzia come il percorso sia costantemente posto sotto assedio. Lungo il tragitto, infatti, ci sono numerosi motocicli che intralciano il passo ai podisti. La linea di demarcazione del tracciato, poi, non è chiara e va lentamente scolorendosi: alcuni pannelli indicatori risultano piegati e vandalizzati mentre, per qualche decina di metri, il percorso risulta occupato da un venditore abusivo di tappeti.
Fabio Pagliara, in tal senso è netto: «I segnali indicatori possiamo sistemarli noi: se occorre e se fosse utile porre in essere ulteriori migliorie, noi ci siamo. Segnaleremo in ogni caso al Comune queste anomalie e, se serve – prosegue il segretario generale Fidal – siamo anche disposti a far capire l’utilità di questo progetto attraverso manifestazioni di natura dimostrativa». «Recepisco queste segnalazioni e le faccio mie – ribadisce l’assessore Parisi – anche se pattugliare e controllare costantemente il percorso non è sempre facile. Molto va demandato anche al senso civico: in caso di intralci bisogna chiamare immediatamente i vigili urbani».
La situazione, per Parisi, va comunque migliorando in maniera graduale: «La riqualificazione di piazza Nettuno e il posizionamento di paletti per evitare l’ingresso di auto è un importante passo in avanti. Il Lungomare Fest di domenica scorsa – aggiunge Parisi – lo dimostra. Il coinvolgimento di attivo di 1500 atleti ha trasformato la manifestazione in una vera e propria palestra all’aperto. Questo dimostra che anche da noi c’è la voglia e l’esigenza di fare sport: la nostra missione sarà anche quella di convincere un numero sempre crescente di persone a praticare attività fisica».
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