L’ultimatum di Totò Lentini al sindaco Orlando «Ci aspettavamo di più». E guarda a Musumeci

Non finiscono i dolori per Leoluca Orlando. La sua lista dei Territori crea non pochi mal di pancia tra i suoi alleati alle amministrative e il rischio nei prossimi 20 giorni – in cui risolto il puzzle delle candidature alla presidenza della Regione bisognerà comporre invece il puzzle delle liste elettorali – è di far perdere nuovi pezzi alla maggioranza che sostiene la corsa di Fabrizio Micari. È il caso del deputato regionale Totò Lentini e il suo movimento Alleanza per Palermo, che lancia un ultimatum in piena regola al sindaco di Palermo e ai suoi. «Ormai sono le ultime 24 ore – ammette a MeridioNews -, poi scioglierò la riserva e deciderò chi sostenere nella corsa verso palazzo d’Orleans». 

Lentini ripercorre gli ultimi mesi, la scelta di sostenere Orlando alle comunali e il risultato che non ha consentito di superare lo sbarramento e conquistare un paio di scranni a sala delle Lapidi. «Alle amministrative di Palermo – sottolinea il deputato – noi abbiamo corso con una lista, che si chiamava Alleanza per Palermo, portando a casa un dignitosissimo risultato di 4,5 punti percentuali, pari a circa 10mila preferenze nel capoluogo. Sinceramente ad oggi devo riconoscere che non abbiamo ancora acquisito quella giusta riconoscenza che ci saremmo aspettati. Non abbiamo visto ancora il sindaco mettere questo movimento nelle condizioni di essere rappresentato, eppure il nostro risultato è stato di gran lunga superiore a quello di partiti politici come Fratelli d’Italia o Noi con Salvini o di altri partiti regionali come Cantiere Popolare, che si è fermato a 4,3 punti percentuali. Invece questi risultati non sono stati considerati, nonostante noi stiamo lavorando per il vero civismo e abbiamo tutta l’intenzione di dare il nostro contributo».

«D’accordo – confessa ancora Lentini – non abbiamo ottenuto quei due o tre scranni che ci saremmo aspettati, ma ci aspettavamo una certa riconoscenza, non soltanto dal sindaco, ma anche dai partiti della maggioranza». «Invece ad oggi non ho sentito o visto nessuno, eccetto per qualche incontro occasionale, e per Alleanza per Palermo non si è realizzato alcun progetto – spiega – A questo punto mi sento in diritto di incontrare i leader nazionali e regionali che a loro volta appoggeranno altri candidati. Anche perché, diciamolo, se devo lottare contro il Movimento Cinque Stelle, io voterò Nello Musumeci, non c’è dubbio. Ma se c’è un progetto con Fabrizio Micari, che è persona rispettabilissima, allora si può discutere. Ma io ad oggi non vedo ipotesi di vittoria».

Spingersi a ipotizzare un passaggio al centrodestra, però, non significa rinnegare quanto accaduto pochi mesi fa: «Attenzione, io ho votato Orlando con convinzione, perché ritengo che sia il miglior sindaco che Palermo possa avere, ma queste sono altre elezioni, è un’altra campagna elettorale – dice Lentini – E il professor Micari, il suo progetto politico, non mi è stato mai presentato. Personalmente siedo a sala d’Ercole da 10 anni – dal 2012 è passato per i gruppi di Sicilia democratica, Udc, Centristi per la Sicilia e, infine, nel misto – sono alla seconda legislatura e penso che per la Sicilia si debba sposare un progetto politico credibile».

L’apprezzamento verso il candidato del centrodestra sarebbe ben motivato: «Quando io dico posso andare a votare tranquillamente Musumeci, lo dico perché negli ultimi cinque anni ho fatto parte della stessa Commissione antimafia da lui presieduta e ho potuto constatare che non è un personaggio di destra radicale così come veniva designato da tanti, ma una persona moderata. Con lui ci sono tanti altri moderati, quello che lo sostiene è un centrodestra reale».

Miriam Di Peri

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