Qualche giorno fa ha invitato la Zecca dello Stato ha stampare euro. Ora il magico Silvio Berlusconi ne avrebbe inventata un’altra: Gerry Scotti, il celebre presentatore, a capo del Pdl. Anzi no, alla guida dei ‘Italia Pulita’, il nuovo partito che il Cavaliere vorrebbe creare, sbarazzandosi di tutti i pesi morti che gli stanno intorno vari Angelini Alfani, Scaioli, Cicchitti, La Russi e via continuando.
L’idea è, a suo modo, geniale: Beppe Grillo ha fatto un partito che, tra una risata e l’altra, ha ormai gli stessi voti del Pdl e del Pd? Bene. Non resta che prendere un altro uomo di spettacolo e restituire pan per focaccia.
La notizia, ovviamente, è molto ghiotta. E sta facendo il giro di tutti i social. A cominciare da twitter.
La mossa di Berlusconi ha gettato nello scompiglio il Pd di Bersani. Dove lo trovano, in questo Partito, un uomo di spettacolo – meglio se un comico – da contrapporre a Gerry Scotti? Certo, il Pd che a Roma appoggia Monti e in Sicilia Raffaele Lombardo fa ridere. Ma questo può bastare? No: serve qualcosa in più. Cosa?
D’Alema di nuovo Presidente del Consiglio? Rutelli e Bianco che, dopo aver gestito in modo oculato i fondi ‘riservati’ della Margherita, vengono nominati honoris causa ‘cassieri’ del Pd? Anna Finocchiaro che rifiuta la scorta per andare in profumeria?
L’unico che esce in vantaggio è il leader dell’Udc, Casini. Che non dovrà toccare niente. Restando fermo dove si trova. E’ belloccio, quasi un mezzo attore. Come suocero si ritrova uno degli uomini più ricchi d’Italia e lui prende le difese delle “famiglie che non arrivano alla fine del mese” appoggiando il Governo Monti che le famiglie le sta masssacrando. Insomma. se non fa ridere lui…
Ma che ne dice il diretto interessato, cioè il grande Gerry Scotti? Smentisce su tutta la linea: “Ai buoni intenditori: non commento una notizia che non esiste. Coraggio a chi ne ha bisogno, ossia a tutti”.
Insomma, il noto presentatore non ha alcuna intenzione di indossare i panni del politico di professione. Anche perché ci ha già provato una volta. Esattamente alle elezioni politiche del 1987. Quando venne eletto alla Camera dei deputati nella lista del Psi, a Milano. Con quasi 10 mila voti di preferenza.
Ma si ritirò quasi subito, il grande Gerry. Anche perché, proprio in quei giorni, il solito, caustico alto dirigente del Psi, Rino Formica, accusava Craxi di avere candidato “nani e ballerine”.
Insomma, il “no” del presentatore è categorico. “A ognuno il suo mestiere”, ha mandato a dire Gerry Scotti all’universo mondo.
Sante parole, quelle di Scotti. Pensate se anche in Sicilia ognuno avesse continuato a fare il proprio mestiere. Gianfranco Miccichè venderebbe ancora spazi pubblicitari e biscotti. Antonello Montante andrebbe in bicicletta. Mario Centorrino non avrebbe avuto la possibilità di esternare le sue considerazioni ‘intelligenti’ su Tomasi di Lampedusa, Sciascia e Camilleri. Antonello Cracolici sbrigherebbe pratiche all’Inps. Il presidente Lombardo alleverebbe galline e maiali a Grammmichele.
Invece…
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