Ludwig, il motore di ricerca linguistica made in Sicily  «I limiti del linguaggio sono quelli del mondo»

Un motore di ricerca linguistico made in Sicily. Un software che oltre alle regole grammaticali della lingua applica la semantica. È Ludwig, l’idea creativa che un gruppo di giovani palermitani ha presentato al concorso di acceleratori d’impresa TIM #WCAP, incassando il successo e 25mila euro. «Ludwig capisce cosa intende dire l’utente – spiega Federico Papa, co-fondatore del progetto, a MeridioNews -. Ci siamo resi conto che chi ha necessità di scrivere in inglese si interfaccia con strumenti che non sono di supporto nel contenuto. Ad esempio, il traduttore di Google restituisce all’utente una traduzione letterale che non può essere utilizzata senza ulteriori correzioni, operate ad esempio con Word Reference. In ogni caso e nonostante svariate finestre di internet aperte, non si riesce mai a capire se il testo finale sia davvero corretto agli occhi di un madrelingua».

«Ludwig invece non è un traduttore, ma un motore di ricerca specializzato che analizza la frase scritta in inglese e la corregge proponendo abstract che trova nell’infinito database di testi autorevoli presenti online» spiega Papa. Il programma prende il nome dal filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, che ha affermato «I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo» e si ispira al copia&incolla di brevi periodi che molti utenti fanno su Google, per vedere se quanto hanno scritto in inglese esiste già. «In quel modo tra i risultati c’è sia il testo di un professore universitario londinese che la mia grezza tesi di laurea, testo ovviamente non autorevole – scherza Federico -. Attraverso Ludwig, invece, l’utente si trova davanti una serie di esempi di frasi e modi di dire recuperati esclusivamente da articoli di testate autorevoli come il New York Times, saggi settoriali come riviste e testi scientifici, giuridici, economici e diverse altre fonti madrelingua. Può capitare al massimo di trovare un refuso – dice ancora Papa -, ma la nostra squadra verifica e corregge i testi prima di metterli a disposizione dell’utente. Anche sbagliando, l’utente scrive in inglese e riceve da Ludwig un numero sufficiente di esempi di contenuti simili scritti in linguaggio alto, ricco e naturalmente corretto».

In materia di database la legislazione è ancora complicata, ma i testi disponibili online possono essere utilizzati “in parte”. «Sono avvocato e mi occupo di tutela della proprietà intellettuale, quindi software, brevetti e copyright – spiega -. Citiamo le fonti e segnaliamo il link al testo integrale per chi volesse consultarlo, che sia un quotidiano o un testo di medicina. Lavoriamo, quindi, anche sulla curiosità del professionista che scrive di quella materia e, rimandandolo al sito della fonte, facciamo pubblicità a quest’ultima».

Ad avere l’idea è stato Antonio Rotolo, archeologo, oggi borsista all’università di Costanza in Germania. «Al suo ritorno dal Massachusetts Institute of Technology di Boston ha voluto creare qualcosa qui – racconta Federico -. Arrivato a Palermo ha messo nero su bianco il progetto, che poi abbiamo presentato al concorso di acceleratori d’impresa TIM #WCAP, che abbiamo vinto. Insieme a Roberta Pellegrino abbiamo sfruttato i 25mila euro della vincita per la creazione vera e propria di Ludwig con l’aiuto di due ingegneri informatici e due graphic designer di Catania. Siamo tutti siciliani, orgogliosi di lavorare ad un progetto innovativo».

Recentemente premiati all’European Conference on Service-Oriented and Cloud Computing di Taormina (Messina), i tre giovani hanno potuto presentare il software agli investitori. «Saremo presto sul mercato con la versione base che sarà sempre gratuita e, speriamo, senza pubblicità troppo invadenti. In cantiere c’è anche una versione premium, per chi ha necessità di scrivere testi lunghi e corposi come i ricercatori universitari di tutto il mondo. Nel 2016 Ludwig sarà arricchito da plug in, funzionalità, componenti aggiuntive e nascerà la versione mobile – conclude – perché l’importante è non mollare, se si crede in un’idea».

Eugenia Nicolosi

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