«La famosa Selvaggia Lucarelli si è esposta per rabbia e amore della Sicilia, o per alzare una cortina fumogena sul fatto che ha trascorso alcune settimane in una villa da lei stessa definita bellissima, pagando solo i duemila euro di anticipo, perché ad oggi non ha manifestato intenzione di pagare il resto?» Tiene ancora banco, a colpi di post sui social, il batti e ribatti tra Selvaggia Lucarelli e alcune realtà di Noto che non hanno digerito le accuse lanciate dalla nota giornalista e influencer dopo l’esperienza che ha raccontato sui suoi canali Instragram e Faebook con un lungo post il pomeriggio del 15 agosto. A distanza di 48 ore è arrivata la replica, sempre su Facebook, di Lt Compass Cultura, agenzia che ha affittato la villa a Lucarelli e famiglia. In quel ritratto della città barocca che metteva da parte le bellezze artistiche per fotografare cumuli di rifiuti e inefficienze, Lucarelli ha dato ampio spazio ai disagi con cui ha convissuto nella villa di Vendicari, il Sarayi Lodge che, come scrive la stessa Lucarelli, è «di proprietà di Tino Di Rosolini, candidato sindaco di Rosolini». Secondo Compass gli ospiti non avrebbero saldato il conto, che alla luce del contratto avrebbe dovuto chiudersi entro il giorno prima del loro arrivo.
«La signora Lucarelli – scrivono – giunta il 29 luglio presso la proprietà da noi gestita, avrebbe dovuto provvedere al saldo della pigione concordata entro il 28 avendo versato già un acconto. L’abbiamo ugualmente accolta in buona fede, certi che avrebbe onorato, l’obbligazione assunta contrattualmente. Alla nostra cortese richiesta di saldo – sottolineano – avvenuta il quattro agosto, muta atteggiamento e il sette inizia a lamentare una serie di inefficienze della casa, la maggior parte delle quali rivelatesi fantasiose dopo un sopralluogo di tecnici specializzati, effettuato tempestivamente». Lucarelli ha evidenziato come la villa fosse piena di disservizi, a cominciare dalle interruzioni della corrente elettrica alla mancanza di area climatizzata e del wi-fi, fino ai cani tenuti al sole e l’impossibilità di fare la raccolta differenziata. Adesso i titolari della casa vacanze provano a difendersi: «Siamo una piccola agenzia che cerca di fare il proprio lavoro nel migliore dei modi possibile giorno dopo giorno – commentano – lavorando per costruire quel capitale di credibilità che gli ospiti delle nostre strutture, in questi anni, ci hanno voluto riconoscere. Lucarelli ha toni e modi lontani dal nostro modo di fare – sostengono – Decide di sferrare il colpo contro una minuscola realtà come la nostra, ammantando un obiettivo personale (non pagare il conto previsto dal contratto da lei stipulato, cosa che ad oggi non ha ancora fatto: ma ci arriviamo tra poco) con la crociata che nessuno può non condividere contro la spazzatura e l’incuria che ammorbano le nostre strade».
Secondo l’agenzia, così come nel famoso romanzo de il Gattopardo, ci sarebbe il tentativo di chi viene dal Nord di provare a civilizzare il Sud. Poi Compass cultura spiega alcuni motivi legati ai disservizi. «L’11 agosto c’erano 48,8 gradi in provincia di Siracusa, le linee dell’Enel vanno in sovraccarico e l’episodio si ripete nelle sere successive – spiegano ancora nel post – La comitiva Lucarelli decide addirittura di prenotare una camera altrove perché infastidita dall’assenza di corrente. La nostra amministrazione invia prontamente una pec alla signora Lucarelli, in cui le offre – per il disagio di quella notte – uno sconto e propone la rescissione anticipata del contratto e il pagamento dei soli giorni goduti; specificando però che se avesse deciso di restare avrebbe dovuto onorare il pagamento della cifra stabilita nel contratto. La Lucarelli decide invece di rimanere nella proprietà, palesando da allora l’intenzione di non pagare e diventando estremamente aggressiva e volgare nelle comunicazioni telefoniche con i membri della nostra agenzia».
Sui rifiuti e sull’impossibilità che avrebbe sollevato Lucarelli di non poter fare la raccolta differenziata, l’agenzia risponde che è tutto frutto di «fantasiose ricostruzioni» «I mastelli erano in casa ma per rendere il servizio più comodo data la distanza tra l’abitazione e la sede stradale dove viene effettuata la raccolta – continuano – le abbiamo messo a disposizione una persona per effettuare lo smaltimento al posto suo». Compass giudica il post della Lucarelli «una forma di bullismo mediatico particolarmente odioso, rivolto a chiunque la pensi diversamente da lei, esponendo il mal capitato ad una gogna mediatica devastante». «La sua comitiva ha lasciato la proprietà con 48 ore d’anticipo senza saldare il conto – vanno avanti – Ci dispiacciono i modi e ci dispiace che la signora Lucarelli abbia alzato un polverone su punti deboli della nostra terra in un momento così difficile per il turismo – concludono – È giusto che gli influencer abbiano questo potere ricattatorio?». L’agenzia afferma che agirà nelle sedi competenti. Ma al post su Faceook di Compass cultura arriva prontamente la replica di Lucarelli.
«Ho pagato, purtroppo, una caparra presso un conto estero (Come mai? Dove pagate le tasse? Perché su vari siti è richiesto pagamento in soli contanti al proprietario?) chiederemo i danni tutti e quattro, altro che saldare» risponde la giornalista. Che poi fa sapere di avere appreso già di un’altra brutta esperienza con l’agenzia da parte di un cliente. «Il resto sono solo bugie – replica ancora Lucarelli – C’è una discarica nella villa che affittate come museo. La presenza della discarica la comunicate agli ospiti? Dei cani in gabbia nelle loro feci? Della roulotte fatiscente? Dell’aria condizionata inesistente se non nelle camere da letto? Del fucile sotto al divano? Della luce che salta accendendo il forno o altri elettrodomestici? Della scossa che si prende all’esterno?». Da come chiosa il suo commento, intanto, la questione tra Lucarelli e l’agenzia sembra che potrà andare avanti ancora.
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