Sono stati selezionati come modello virtuoso e come esempio di successo, di come la cultura e la musica riescano a riscattare socialmente anche nelle zone più disagiate. È così che l’orchestra e il coro infantile e multiculturale Quattrocanti di Palermo, sabato 28 maggio, suonerà in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco e di circa quattrocento bambini provenienti da realtà diverse e disagiate del meridione. L’iniziativa è promossa dal Cortile dei Gentili, struttura vaticana interna al Pontificio Consiglio della Cultura per il dialogo con i laici e i non credenti. Il 28 maggio sono attesi in Vaticano circa 400 bambini in arrivo dalla Calabria (Reggio Calabria-Vibo Marina-Lamezia Terme) saranno accolti a Roma dai 60 membri dell’orchestra infantile Quattrocanti di Palermo. L’orchestra è stata notata per la particolare bravura dal Cortile dei Gentili durante un concerto fatto l’anno scorso a Milano per il loro tour che li ha portati in giro in diverse realtà italiane.
L’Orchestra Quattrocanti si distingue in Italia per seguire il metodo del Maestro Abreu. È nata nel 2012 grazie ad un progetto finanziato da fondazione Con il Sud ed è composta da 20 elementi del coro e 45 musicisti dell’orchestra, provenienti da 8 etnie diverse, dai 7 ai 14 anni, strutturati in archi, fiati e percussioni. Ogni gruppo è seguito da un maestro professionista, un maestro preparatore e da un maestro arrangiatore oltre che dal direttore d’orchestra, Piero Marchese. I componenti del coro e dell’orchestra periodicamente si esibiscono in pubblico, come prevede il metodo Abreu, proprio per incrementare sempre più il loro senso di appartenenza e rafforzare la loro autostima.
«Adottando il Sistema educativo del maestro Abreu – precisa padre Giuseppe Bucaro, parroco della Parrocchia di San Mamiliano di Palermo, sede del progetto musicale – abbiamo consegnato gratuitamente ai bambini gli strumenti musicali per la creazione dell’Orchestra Infantile Quattrocanti». «L’approccio del sistema Abreu all’educazione musicale enfatizza la partecipazione attiva all’ensemble fin dalle prime fasi – continua Padre Bucaro – Questo metodo favorisce l’apprendimento di gruppo, il rispetto reciproco e l’apprendimento delle regole della giustizia e legalità, nella gioia e nel divertimento dell’apprendere nel fare musica insieme. Per questi bambini, l’incontro col Pontefice sarà un’esperienza meravigliosa per il loro futuro e loro crescita come musicisti, ma soprattutto come uomini e donne di domani».
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