Long drink/ Racalmuto, la mafia e i dubbi sull’acqua dei monti Sicani e su Girgenti Acque

Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha sciolto sette Comuni per mafia. Tra questi ce ne sono due siciliani: Salemi e Racalmuto. Noi, in questa breve nota, ci concediamo qualche considerazione sullo ‘scioglimento’ del Comune di Leonardo Sciascia: Racalmuto. E non lo facciamo per parlare del grande scrittore siciliano, ma perché abbiamo il dovere di informare i nostri lettori su quello che sta succedendo non solo a Racalmuto, ma in tutta la provincia di Agrigento.

Non sappiamo sulla base di quali prove il ministro Cancellieri abbia disposto lo scioglimento del Comune di Racalmuto. Ma supponiamo che debbano esserci elementi ‘forti’. Sarà nostra cura informare i nostri lettori sulla presenza della mafia a Racalmuto.

In questa fase, però, ci permettiamo di ricordare che, guarda caso, questo ‘scioglimento’ arriva proprio mentre, in provincia di Agrigento sono in corso due ‘operazioni’ idriche ‘pilotate’ dai poteri forti e sponsorizzate, almeno in parte, dall’attuale governo regionale. Mentre scriviamo l’acqua dei monti Sicani – che prima veniva distribuita gratuitamente agli agrigentini – viene gestita dalla multinazionale Nestlè che si sta facendo i ‘bagni’ – è proprio il caso di dirlo – con l’acqua ‘Vera’. Su questo fronte, non sono mancate le proteste delle popolazioni e di alcuni – pochi, in verità – politici dell’Agrigentino.

Seconda operazione: Girgenti Acque. Nonostante le incredibili vicende che hanno contraddistinto – e che contraddistingono – la vita di questa società privata – parliamo, ovviamente, di Girgenti Acque – questo gruppo è ancora in sella. E gestisce non soltanto l’acqua di un bel gruppo di Comuni, ma anche un ingente finanziamento – svariate decine di milioni di euro – concesso di recente dalla Regione.

Contro la gestione di Girgenti Acque. Che, per la cronaca, sta ‘svuotando’ le ‘casse’ di una decina di Comuni dell’Agrigentino. Contro questo andazzo si è battuto l’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto (che, quando può, collabora con il nostro giornale). Petrotto ha denunciato una serie di irregolarità commesse da Girgenti Acque. E ha provato a salvare i Comuni – a cominciare da Racalmuto – dal probabile dissesto finanziario.

Per tutta risposta è stato messo sotto inchiesta. Hanno chiesto persino il suo arresto. Che è stato respinto. Petrotto è una persona per bene. E’ stato un protagonista della Rete nei primi anni ’90 e con la mafia non c’entra nulla. Ad Agrigento i mafiosi sono altri. La sua incredibile vicenda giudiziaria è ancora in corso. Quando si è saputo in giro che si sarebbe ricandidato a sindaco di Racalmuto – e che, con molta probabilità sarebbe stato rieletto – ha preso corpo l’ipotesi di uno scioglimento del Comune per mafia. Ipotesi che oggi è realtà. Così a Racalmuto le elezioni sono rinviate. Petrotto non sarà sindaco. E i ‘signori’ dell’acqua potranno continuare a lavorare con ‘serenità (e a ‘lavorarsi’ i Comuni…).

Noi siamo molto perplessi. E vorremmo capire di più. E ci appelliamo a persone per bene come il parlamentare regionale del Pd, Pino Apprendi. Invitandolo a predisporre un’interrogazione parlamentare per capire cosa sta succedendo con l’acqua dei Monti Sicani e, soprattutto, con gli ‘inghippi’ di Girgenti Acque. Anche perché si parla di un ‘inciucio’ tra l’attuale governo regionale e il Pdl. Sotto il segno dell’acqua. Ovviamente.

Giulio Ambrosetti

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