11 luglio 2012- Ieri abbiamo assistito a una scena incresciosa: il capogruppo del Pd allArs, Antonello Cracolici, che prima non partecipa ai lavori della prima commissione dellArs e, poi, critica loperato del presidente della stessa commissione – Riccardo Minardo – accusandolo di aver messo da parte il disegno di legge blocca-nomine. Il dubbio è che Cracolici, sottobanco, sia daccordo con Minardo e con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo (Minardo è un esponente dellMpa, il partito di Lombardo).
Molti hanno approfittato delloccasione per darle in testa a Cracolici, accusandolo di consociativismo e, in generale, di inquinamento della vita politica siciliana. Noi non la pensiamo così. Noi siamo seriamente preoccupati. Per Cracolici, ovviamente. Perché non lo riconosciamo più.
A questo punto anticipiamo ai nostri lettori il resoconto – sotto forma di intervista – di una diagnosi elaborata da uno dei massimi specialisti europei di Medicina politica. Si tratta del dottor Hans Grott Mellaier, specializzato in Infettivologia e Fisiopatologia politica.
In realtà è già da un pezzo che abbiamo chiesto lumi a questo grande esperto di Patologia politica, perché è da tempo che siamo preoccupati per Cracolici. Dopo quello che è successo ieri in prima commissione dellArs – e non sapendo ancora quello che combinerà oggi Antonello a Sala dErcole – abbiamo deciso di interpellare il dottor Hans Grott Mellaier.
– Buon giorno, professore.
– Buon giorno.
– Ha avuto modo di esaminare il caso Cracolici?
– Certo. Seguo da sei mesi tutti i suoi comunicati stampa, tutti i suoi interventi in Aula e le posizioni che assume dentro il suo partito.
– E cosa ne ha dedotto?
– Che il quadro clinico-politico è molto più grave di quanto sembra.
– Cioè?
– Lonorevole Cracolici soffre di una patologia molto rara, peraltro in forma maior.
– Ci spiegi meglio.
– La malattia di cui soffre lonorevole Cracolici si chiama poltronite.
– Che malattia è?
– E unossessione per le poltrone. Il politico colpito da questa forma patologica si concentra solo sulla spasmodica ricerca delle poltrone, dimenticando tutto il resto.
– Per questo, allora, ha cercato di prendersi anche le poltrone dellassessorato regionale Turismo, poltrone che spettano al Futuro e Libertà?
– Non lo fa apposta. La sua è una patologia. Assessorati, consulenti, incarichi, collaudi, Sindaci, consigli di amministrazione, direttori generali della sanità….
– Pure le poltrone della sanità?
– Soprattutto. Molti osservatori superficiali danno della vicenda una banale lettura politica. Considerano certi atteggiamenti espressione del solito clientelismo. Invece la fame di poltrone dellonorevole Cracolici è una patologia grave. La sanità, poi, scatena appetiti incontrollabili….
– Di questo, in verità, caro dottore, ce neravamo accorti…
– Guardi, cè poco da scherzare. Davanti a unesplosione patologica così grave bisogna adottare provvedimenti.
– Che tipo di provvedimenti?
– Purtroppo contro il batterio responsabile di questa patologia – bacterius poltronae – non ci sono antibiotici. Questo perché tale batterio, presente in forma endemica in alcun aree della Sicilia, manifesta forme di resistenza a qualunque molecola di antibiotico.
– E allora che si deve fare per tornare ad avere un Cracolici che denuncia il consociativismo, che si batte per i diritti della società civile, togliendogli dalla testa le poltrone?
– Bisogna rafforzare le sue difese immunitario-politiche.
– E come si rafforzano ste difese?
– In primo luogo con la ginnastica politica funzionale.
– E che è sta ginnastica?
– Rieducandolo, piano piano, il soggetto alla democrazia partecipata. E molto importante, per esempio, una cura fatta di dibattiti con la base del partito, di referendum popolari e di elezioni primarie, non truccate però.
– Una parola, dottore. Questo il referendum sul sì o sul no al Governo Lombardo lo ha affossato per tre anni consecutivi. E non le diciamo quello che lui e i suoi amici hanno combinato alle elezioni primarie del centrosinistra di Palermo del 4 marzo scorso….
– Lo so, lo so. Ma bisogna avere pazienza. La rieducazione, in queste patologie, è un processo lento.
– Che fa, magari lo mandiamo in un campo di rieducazione. Qualche Paese comunista che tiene ancora aperti sti campi lo troviamo.
– Adesso non esageriamo. Per la cura di queste patologie non cè bisogno di ricorrere a Mao e a Pol Pot. Ci sono metodi meno drastici.
– Per esempio?
– Intanto allontarnarlo dallArs e, magari, mandarlo un po a Roma.
– Sul primo punto, dottore, non ci sono problemi. Nel collegio di Palermo, alle prossime elezioni regionali, ci sono almeno tre andidati che hanno più voti di lui.
– Bene. Questa già è una buona notizia. La lontananza da Sala dErcole aumenta le difese immunitarie e, contemporaneamente, abbassa la carica batterica.
– Professore, non sappiamo se potremo mandarlo a Roma…
– Perché?
– Se lasciano il Porcellum un posto forse si trova. A patto che i ‘capi’ non debbano sistemare in Sicilia amanti, sodali e amici vari. Ma se cambiano la legge elettorale per Camera e Senato chi lo deve eleggere?.
– Beh, io di queste cose non mi occupo. Mi limito a dare suggerimenti.
– Ci tolga una coriosità, professore: dove lha beccato Cracolici questo batterio?
– Abbiamo condotto studi accurati. Il batterio, in forma minor, è presente in tutta la Sicilia. La forma major, invece, è presente solo in uno strano paese con una piazza esagonale, non ricordo come si chiama.
– Grammichele?
– Sì, mi pare che si chiama così, Grammichele.
– Grazie professore, abbiamo capito tutto.
Grazie a voi.
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