L’omicidio del 38enne tra le serre di Mazara del Vallo Due arresti, hanno ucciso per difendere la marijuana

Hanno sparato per difendere le serre dove coltivavano marijuana. I fratelli Vito e Giuseppe Signorello, 46 e 39 anni, incensurati, sono stati arrestati dai carabinieri di Marsala con l’accusa di aver ucciso Cristian Maftei, 38enne romeno, il cui corpo carbonizzato fu trovato lo scorso 22 maggio nelle campagne di Mazara del Vallo. Ai due vengono contestati i reati di omicidio e soppressione di cadavere. 

Secondo gli investigatori a sparare sarebbe stato il più piccolo dei Signorello, Giuseppe. L’uomo, nella notte tra il 15 e il 16 maggio, stava sorvegliando le sue serre in contrada Biancolidda dove era custodita una piantagione di cannabis e dove, nei giorni precedenti, si erano registrati alcuni furti. Maftei faceva parte di un gruppo di sei persone, tutti originari della Romania, che stava tentando di portare via qualche pianta. Stando alla ricostruzione dei carabinieri, Giuseppe Signorello, dopo aver ucciso il 38enne, si sarebbe fatto prendere dal panico, avrebbe chiamato il fratello e insieme avrebbero incaricato due loro braccianti – Ionut Stoica, di 26 anni, e Gheorghe Florian, di 27, anche loro romeni ed entrambi arrestati per coltivazione di marijuana – di occultare il cadavere

Gli altri componenti del gruppo però riuscirono a fuggire: uno di loro, il 22enne Iliuta Dura, ferito alla gamba destra, fu costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Marsala, mentre gli altri quattro, sconvolti da quanto successo, l’indomani decisero di presentarsi in caserma e raccontare tutto. Una testimonianza che ha permesso ai militari dell’Arma di di fare irruzione nelle serre dei Signorello dove sono state trovate novemila piante di cannabis, un fucile calibro 12 e una pistola calibro 38, inoltre in un magazzino erano conservati 33 chili di marijuana già essiccata. 

L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Antonella Trainito. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip di Marsala Francesco Parrinello. Gli investigatori sottolineano che l’omicidio non ha punti di collegamento con la morte del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, ucciso il 31 maggio nelle campagne di Marsala durante un’operazione antidroga. Anche in quel caso, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, il militare avrebbe sorpreso dei ladri di marijuana tra le serre. Tuttavia le indagini continuano e da domani saranno coordinate dal nuovo capo della Procura di Marsala, Vincenzo Pantaleo

Redazione

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