Un lungo e roboante comunicato stampa annuncia che l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha firmato il decreto che istituisce le linee guida sull’assetto organizzativo delle Unità Operative di Educazione sanitaria e promozione della salute con le quali si punterà a far maturare nei cittadini una corretta conoscenza sanitaria, con la conseguente assunzione di una responsabilità personale diretta e consapevole nei confronti del proprio benessere fisico, psichico e sociale e bla bla bla Insomma, non sarai più tu a cercare la sanità pubblica, ma sarà il ‘Grande fratello’ della sanità pubblica ad occuparsi di te.
L’obiettivo – si legge sempre nel comunicato – superando il vecchio concetto che limitava i programmi soltanto alla lotta al tabagismo, all’obesità, alla sedentarietà ed all’alcool, è quello di favorire comportamenti e stili di vita benefici per la salute, guidare nella scelta dei servizi sanitari più appropriati, sviluppare le capacità di partecipare attivamente alle proprie cure ospedaliere, ambulatoriali e domiciliari, soddisfare il diritto all’informazione, incentivare l’umanizzazione del rapporto medico-paziente… (questo vale soprattutto per i Pronto soccorsi dove, è noto, grazie alla riduzione dei medici operata dall’attuale governo regionale, il rapporto con i pazienti si è molto umanizzato).
“E’ fondamentale – ci dice l’assessore – che il sistema sanitario si occupi anche delle persone che stanno bene per mantenerle in salute il più a lungo possibile. E qui si dice una cosa verissima: la sanità del presidente Lombardo e dellassessore Russo, non potendosi più occupare di cittadini che stanno male, si occuperà di quelli che stanno bene… Anche perché, se stanno bene, non costerà nulla… In fin dei conti è il malato ad ever bisogno del medico, non il sano… Vi sembra poco?
Tra laltro, il comunicato ci ricorda che, stando bene, non cè bisogno di ricoveri e, in generale di prestazioni sanitarie. Con il beneficio evidente – si legge sempre nel comunicato – di un abbattimento dei costi e la possibilità di reinvestire le somme risparmiate in altri campi dell’assistenza sanitaria” (per esempio, nelle gare di appalto trasparenti gestite dai manager della sanità siciliana, che sono grandi esempi di correttezza e di onestà’). Insomma, poco di manca e Lombardo e Russo aboliscono le malattie (con un decreto legge, perché se fanno approvare una legge dallArs cè il rischio che il commissario dello Stato la impugni…).
E a proposito dei capi di Asp e altre strutture sanitarie pubbliche, apprendiamo con entusiasmo due grandi novità senza le quali, con molta probabilità, non saremmo sopravvissuti: I progetti e le attività di Educazione sanitaria e promozione della salute entrano a far parte degli obiettivi assegnati ai direttori generali delle Aziende sanitarie siciliane attraverso i piani attuativi aziendali in base ai quali gli stessi manager verranno valutati. Capito? La bravura dei manager della sanità diventerà direttamente proporzionale alla capacità di educarci…
Lultima notizia non la fornisce il governo regionale, ma noi. Si tratta di uno scoop che offriamo con piacere ai nostri lettori. In considerazione della grande trasparenza e della grande ‘correttezza’ con la quale l’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo ha gestito i concorsi per 5 posti di dirigenti amministrativi, verrà stipulata una piattaforma concorsuale tipo – ispirata ovviamente all’ ‘ottimo’ lavoro svolto al ‘Civico’ di Palermo – alla quale si dovranno ispirarsi tutte le altre strutture sanitarie pubbliche della Sicilia. Insomma: tutti i concorsi nella sanità pubblica siciliana dovranno prendere esempio dal ‘Civico’ di Palermo.
E poiché, come in tutti i concorsi della sanità pubblica siciliana che si rispettino, i nomi dei ‘vincitori’ si conoscono prima, anche se non tutti lo vengono a sapere, ecco che, ad ogni bando, verranno organizzate delle tombole e delle ‘riffe’ per dare modo ai cittadini di partecipare al grande gioco ‘Indovina chi vince’. Per chi indovinerà le quaterne e le ‘cinquine’ dei vincitori sono previsti ricchi premi e cotillons.
In un terra dove, spesso, la legalità – soprattutto nella sanità e soprattutto nei concorsi per primari e per dirigenti amministrativi in servizio presso le strutture sanitarie – viene calpestata, lospedale Civico di Palermo ha dimostrato che, anche in Sicilia, si possono fare le cose per bene (molto per bene). Anche questa, signori, è educazione sanitaria, altro che!
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