«Questa amministrazione comunale continua a sprecare i soldi dei cittadini, pagando milioni per lo smaltimento del percolato di Bellolampo a migliaia di chilometri, anziché fare un serio investimento per l’impianto di Acqua dei Corsari. Che fine ha fatto l’impianto di trattamento di Bellolampo?».
Ad accendere i riflettori sulla discarica di Palermo, da anni oggetti di roventi polemiche, è il consigliere comunale del Pd, Sandro Leonardi. Che non risparmia critiche al Sindaco della città, Leoluca Orlando, e alla Rap, la società che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti.
«Con un’ordinanza firmata due giorni fa – dice Leonardi – il primo cittadino ha impegnato 1,6 milioni di euro per far trasportare alla Rap, nell’impianto dell’Amap di Acqua dei Corsari, il percolato in eccesso della discarica fino al 31 gennaio 2015: si tratta di 15.000 metri cubi di percolato, mentre la parte eccedente dovrà andare altrove, sempre a spese dei palermitani».
L’Amap, per la cronaca, è l’Azienda che si occupa, a Palermo, della gestione idrica: distribuzione dell’acqua e depuratori. L’impianto al quale fa riferimento Leonardi è, per l’appunto, il depuratore.
«Abbiamo chiesto più volte a questa Amministrazione – afferma sempre il consigliere comunale – di riconvertire l’impianto delle acque reflue di Acqua dei Corsari in uno di pretrattamento del percolato, con una spesa di 2,5 milioni, ma senza essere ascoltati. La Rap nel frattempo ha già emanato una gara da 2,6 milioni per smaltire 36 mila tonnellate di percolato nei prossimi due anni».
Leonardi non sembra molto convinto della gestione complessiva della discarica di Bellolampo e delle vasche: «Ad oggi – sottolinea – nessuno ha individuato con precisione di chi sia la responsabilità delle vasche sature, ma intanto il Comune deve spendere soldi che poi chiederà in danno chissà quando».
Leonardi è un esponente del Pd, partito che dovrebbe essere nella maggioranza che sostiene il Sindaco, ma che, di fatto, fa opposizione, a quanto pare per un problema di poltrone in Giunta. Orlando si rifiuta di avviare un rimpasto intruppando nel governo della città esponenti del Pd: da qui le baruffe e i continui attacchi di esponenti di questo Partito all’Amministrazione comunale. Un po’ come succedeva con la Giunta regionale di Rosario Crocetta, attaccata da mezzo Pd fino a quando il presidente non ha accettato il rimpasto imbarcando in Giunta assessori targati Partito democratico: tant’è vero che gli esponenti del Pd che facevano opposizione, una volta incamerate le poltrone, sono diventati più governativi di Crocetta).
A Leonardi replica Aurelio Scavone, capogruppo del Mov 139, da sempre vicino al Sindaco Orlando: «Ho difficoltà a seguire i ragionamenti un po’ tortuosi del consigliere Leonardi. Quello che posso dire è che la legge obbliga il Comune a occuparsi del percolato che, nel passato, ha inquinato la falda idrica della città, proprio perché chi amministrava la città non se ne occupava. Ricordo, inoltre, che, per anni, la discarica di Bellolampo è stata gestita dalla Regione. E i problemi che ci sono oggi non possono certo essere ascritti all’attuale Amministrazione».
«La verità è che quella di Leonardi è una forma di poltronite acuta che, purtroppo, non si può curare con gli antibiotici, ma con la politica. Se Leonardi e i suoi amici del Pd – conclude Scavone – pensano, così facendo, di condizionare Orlando, costringendolo al rimpasto della Giunta, magari per imbarcare loro o i loro amici, si sbagliano di grosso. La via che stanno percorrendo li porterà a sbattere».
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