L’Italia in finale!

E’ andata come doveva andare, con la “palermitana” Roberta Vinci ad abbracciare tutti quelli che passavano dalle parti della panchina azzurra e la Safarova inconsolabile abbracciata da tutte le sue compagne scoppiata in un pianto irreferenabile, a sottolineare quanto, dopo i mille sorrisi rilassati dei giorni precedenti al match, la Repubblica ceca ci tenesse. La Vinci ha trovato la forza di riprendere una partita che sembrava le stesse ormai scappando di mano. 

Il primo scambio è illuminante, l’italiana comincia una serie di back di rovescio che finiscono sul dritto della Safarova ma contrariamente a venerdì scorso la ceca sembra molto meno in preda alla frenesia; aspetta con pazienza il momento di piazzare il vincente sperando di riuscire a mandare dall’altra parte quanti più dritti possibili. L’epilogo dello scambio è una metafora dell’intero match: la Vinci se l’aggiudica dopo una variazione sul rovescio della mancina ceca e si avvia a tenere il servizio. La partita, altra differenza con le giornate precedente, ha un andamento più normale. La Safaraova tiene il suo turno di servizio e più in generale le ragazze hanno alte percentuali quando mettono la prima. Il problema viene piuttosto dal fatto che prime in campo la Safarova comincia a metterne poco e al sesto game subisce il break dopo un turno disastroso certificato dall’1 su 8 di prime. La Vinci dopo aver salvato un complicato turno di servizio e aver concesso una palla brak sul 4-2 serve sul 5-3 chiudendo al secondo set point grazie ad un risposta lunga della Safarova.

Il secondo set la Vinci lo apre breakando subito la Safarova e portandosi sul 2-0, ma così com’era capitato ieri all’improvviso la partita sembra cambiare. La Safarova recupera il break al quarto game grazie ad una volée di rovescio che muore nell’ultimo pezzetto della riga di fondo, strappa nuovamente il servizio alla Vinci e si porta a servire sul 5-3 dopo non aver concesso quasi più nulla all’italiana. Si porta sul 40-15 ma viene improvvisamente visitata dalle sue paure. Una mano riesce anche a dargliela Roberta che infila un passante su una volée così così della ceca. Ma poi è la Safarova che con un doppio fallo manca il secondo set point.  La ceca va in confusione, tira un dritto almeno due metri fuori dal corridoio e poi Roberta riesce con una splendida smorzata a fare il break. Tutto da rifare per la Safarova che però subisce il colpo e addirittura finisce 0-40 sulla proprio servizio. La ceca si salva in un primo momento ma alla quarta palla break capitola e un dritto lungo manda la Vinci a servire per la finale.

Quando un pubblico finalmente numeroso si appresta a festeggiare succede quello che a questo punto non ti aspetti. La Safarova tira fuori il suo tennis migliore e infila una serie pazzesca di 13 punti a 5 che le consentono prima di portare la partita al tie break, vincerlo nettamente e andare addirittura 0-30 all’inizio del terzo. Qui la Vinci è bravissima a stringere i denti e ad aggrapparsi al servizio, poi ritrova il back di rovescio e si porta sul 2-0. Ma è una partita dalle mille emozioni, la Safarova non ci sta comincia a tirare di tutto e intimidisce la Vinci che cede il servizio addirittura con un doppio fallo. Nonostante la partita sia molto tesa il livello tecnico è decisamente soddisfacente, le due ragazze non sbagliano poi tanto anche considerata l’importanza della posta in palio.

Il match si decide sul 3 pari; con la Vinci al servizio la Safarova si porta sul 15-30 e sembra davvero in grado di far suo il match. Qui la reazione è, se è consentito, da vera leonessa. Con tre prime la Vinci tiene il servizio e nel game successivo, spronata dagli urlacci di Barazzutti decide di gioca e in modo molto aggressivo, forse leggermente agevolata dall’ulteriore perdita della prima palla da parte della ceca. Roberta si porta sul 5-3 e torna, dopo 40 minuti a servire per il match. Ma le cose sono cambiate, adesso la Vinci non molla più un punto, si porta sul 40-15 subisce un ultimo attacco dalla tensione che la porta a tirare il primo match point in corridoio e il secondo a sbagliare una voleé che seguiva una palla corta ma al terzo una Safarova anche lei psicologicamente stremata tirava in rete l’ultimo rovescio. A novembre ci aspetta la Russia. Un sorridente Orlando in conferenza stampa ha dichiarato di aver presentato la candidatura di Palermo. Peccato che nessuno gli abbia ricordato le prime dichiarazioni delle ragazze ceche: “come ci troviamo a Palermo? Benissimo, ma perché tutta quella immondizia?”

 

Roberto Salerno

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