Una settimana fa, le mamme di Lipari sono tornate a protestare pubblicamente contro la soppressione del punto di primo intervento pediatrico dell’isola da parte dell’Asp di Messina. Oggi, la notizia della proroga, da parte dell’Azienda sanitaria provinciale, fino al prossimo 31 dicembre. La questione fa il paio con la chiusura del punto nascita, sancita, lo scorso marzo, da una pronunzia del Consiglio di giustizia amministrativa.
Il punto per le emergenze pediatriche, dedicato ai bambini da zero a 14 anni, apre il primo maggio 2013. Dopo un anno e mezzo di attività, il direttore generale dell’Asp, Gaetano Sirna, decide che, dati alla mano, non ci sono i numeri per continuare l’attività. Secondo gli standard richiesti, di almeno un accesso per ogni ora di servizio, i distretti di Lipari, Messina sud e Mistretta denotano risultati «particolarmente negativi». Negli otto mesi di attività del 2013, l’isola dell’arcipelago eoliano fa registrare 255 accessi in 717 ore: 0,37 l’ora.
L’azienda sanitaria incarica, così, i direttori di distretto di sensibilizzare l’utenza, procedendo a una maggiore informazione della popolazione residente circa le opportunità costituite dai presidi. Il monitoraggio prosegue nel 2014 e, alla fine di novembre, i tre centri rimangono sotto gli standard richiesti. A Lipari si registrano 484 accessi in 970 ore (0,50). L’Asp attribuisce la «ridotta attività» alla presenza, nelle vicinanze, di «strutture sanitarie eroganti medesime attività specialistiche». Una situazione che farebbe lievitare i costi delle prestazioni a 100 euro l’una per Messina sud e Lipari e a 140 euro per Mistretta. Contro i 60 euro degli altri Ppip.
Da qui la decisione di sopprimere i tre punti, salvo un cambio di rotta dell’ultima ora, dovuto anche alla manifestazione delle mamme di Lipari, lo scorso 24 luglio, scese in piazza Mazzini, a pochi metri dal municipio, insieme ai loro figli. Modificando e integrando la delibera del 22 luglio, Sirna recepisce le indicazioni dei dirigenti responsabili, che li ritengono utili per il servizio pubblico, e proroga fino al termine del 2015 i punti di primo intervento pediatrico di Lipari e Mistretta.
Rimane, invece, sempre viva la ferita della chiusura del punto nascita dell’isola, che serviva tutte le Eolie. Il massimo tribunale amministrativo siciliano lascia aperta una porta, qualora si dovesse procedere a un potenziamento della struttura che coniughi le aspirazioni dei residenti con i requisiti di sicurezza che un parto richiede. Nel frattempo, come è stato ampiamente documentato dai media, si torna indietro nel tempo, con le mamme decise a partorire in casa, anziché rischiare di farlo in elisoccorso o in nave mentre sono dirette in altri ospedali.
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