DAGLI ANNI ’70 DEL SECOLO PASSATO QUESTE DUE GRANDI OPERE PUBBLICHE NATE PER RESTARE INCOMPIUTE DRENANO DENARO PUBBLICO
Il Porto e l’interporto di Termini Imerese e il Porto di Pantelleria sono entrati nei primi dieci posti della Top-Appalt-picciul-iccati europea. Si tratta della speciale classifica delle opere pubbliche che, pur avendo superato i 30 anni di vita, non solo non sono mai state completate, ma riescono ancora a ‘drenare’ soldi pubblici.
In genere si tratta di opere marittime, perché solo quando c’è di mezzo il mare diventa praticamente impossibile controllare i lavori. Della serie: vai a conteggiare i sassi che getti in mare o la sabbia che ha dragato. Le correnti marina, infatti, fanno quello che vogliono, al pari di chi gestisce queste opere che, con il denaro pubblico, fa quello che vuole.
L’Interporto di Termini Imerese, prima della terza finanziaria approvata qualche giorno fa dall’Ars, si trovava al quinto posto e sarebbe salita ancora nella classifica se, inopinatamente, Sala d’Ercole non avesse ‘bocciato’ l’ennesimo finanziamento. Soldi che avrebbero portato altri soldi: infatti, al ‘malloppo’ regionale si sarebbe unito un ulteriore finanziamento nazionale o comunitario.
Invece il rovinoso voto dell’Ars ha interrotto il circolo ‘virtuoso’ che avrebbe portato altri soldi a un’opera pubblica nata per non essere completata, ma per ‘dragare’ sabbia e, soprattutto, denaro pubblico.
Ora il Porto di Pantelleria – una sorta di Porto-fantasma che va avanti dagli anni ’70 del secolo passato – rischia di passare in vantaggio. In quest’Isola, è noto, dopo avere speso una barca di soldi si è scoperto che il progetto è stato pensato con un’angolatura errata.
Un errore grandioso che ha ristretto l’apertura del Porto creando sì un sacco di casini, ma anche l’occasione per spendere altri soldi. A differenza di Termini Imerese, dove i soldi pubblici spariscono nel silenzio generale sempre dagli anni ’70, a Pantelleria, forse per il sole e il vento che temprano caratteri umani diversi e più rissosi, i panteschi hanno fatto un po’ di ‘bordello’ (i soliti ambientalisti e ora i grillini). Così, negli ultimi anni il flusso di denaro pubblico si è interrotto.
Ora però dovrebbe riprendere. E, considerato lo ‘scivolone’ di Termini Imerese, Pantelleria – se incasserà un bel finanziamento per il Porto – potrebbe superare Termini Imerese.
In ogni caso, un elemento accomuna le due opere pubbliche: l’olimpica certezza che né l’interporto di Termini Imerese, né il Porto di Pantelleria verranno mai completati. Due opere nate per drenare denaro pubblico, ora all’insegna della mafia, ora all’insegna dell’antimafia…
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