Si chiamano Collegi del Mondo Unito e il loro scopo è di «fare dell’istruzione una forza per unire i popoli, le nazioni e le culture perseguendo la pace e un futuro sostenibile». Un obbiettivo ambizioso, che gli UWC perseguono con successo da cinquant’anni. Come? Permettendo ai giovani più meritevoli di tutto il pianeta di formarsi in un ambiente multiculturale ricco di stimoli, grazie a piani formativi di elevata qualità didattica ed attività che promuovono lo sviluppo di valori come tolleranza e solidarietà.
I Collegi sono nati negli anni ’60, in piena Guerra Fredda, per unire e far crescere insieme i giovani provenienti dal blocco sovietico e da quello statiunitense. «Il primo UWC – il Collegio del Mondo Unito dell’Atlantico, in Galles – aprì le porte nel 1962», racconta Stefano Gurciullo, ex studente nella sede dell’Adriatico e attuale coordinatore della fase regionale di selezioni per la Sicilia e la Calabria (oltre che blogger per CTzen col suo Mafioscopio). «Sotto l’ombra di un minaccioso olocausto nucleare tra le due super potenze – continua Stefano – il pedagogo tedesco Kurt Hahn (fondatore del movimento, ndr) era convinto che solo le nuove generazioni avrebbero messo fine al conflitto, imparando a vedere l’altro come un umano, un eguale. E quale miglior modo di raggiungere quest’obiettivo se non quello di condividere il banco di scuola, la stanza, i pianti e le risate che compongono uno dei più importanti momenti della vita di un giovane?».
Adesso i college sono tredici ed hanno sede in Canada, Stati Uniti, India, Italia, Norvegia, Singapore, Swaziland, Hong Kong, Venezuela, Regno Unito, Costa Rica, Bosnia Erzegovina e Olanda. Nello specifico, si tratta di scuole internazionali legalmente riconosciute che offrono agli iscritti un percorso formativo che copre sia l’ambito accademico che extra-curriculare. I corsi durano due anni – corrispondenti al quarto e al quinto di scuola superiore – al termine dei quali viene rilasciato un diploma di Baccellierato internazionale in lingua inglese. «Il Baccellierato è un attestato riconosciuto in tutte le università del mondo, e permette di studiare in profondità – a un livello simile al primo anno di università – sei materie a scelta, che coprono le scienze sociali e naturali, la matematica, le lingue, le arti e la musica», spiega Gurciullo. Ma il contenuto del bagaglio dei corsisti degli UWC non si ferma qui. «Si avranno amici provenienti da tutto il mondo e si acquisiranno la capacità di essere indipendente, l’abilità di utilizzare il pensiero critico e di capire punti di vista diversi su uno stesso problema», assicura Stefano.
Inoltre, ogni iscritto ha il dovere di partecipare ad almeno un’attività creativa, una sportiva e una di volontariato. «Ogni collegio possiede una rosa di attività extracurriculari ricche e diverse. E se manca quello che ti piace fare, puoi creare tu stesso l’attività».
Ma cosa ne pensa dell’esperienza chi l’ha fatta o la sta svolgendo? «I Collegi del Mondo Unito sono incredibilmente poco pubblicizzati», afferma Francesco Belfiore, catanese di 21 anni ed ex studente dell’ UWC di Duino. «Una scuola internazionale aperta a studenti da tutto il mondo ha subito acceso la mia curiosità – continua -. Ciò che mi ha convinto che il collegio sarebbe stato un posto in cui mi sarei trovato a mio agio è stato lentusiasmo di tutti coloro che mi hanno selezionato, e successivamente, degli studenti e degli insegnanti del college stesso». Nonostante le difficoltà iniziali, Francesco parla della sua esperienza con toni entuasistici: «Durante i miei due anni al collegio ho partecipato a classi di karate, ho imparato a sciare e andare a barca a vela. Tutte cose che non avevo mai fatto, né mi serei sognato di fare prima. Ho fatto teatro e ho trascorso due ore settimanali con una ragazza portatrice di handicap, aiutandola a fare i compiti – racconta-. La soddisfazione che ho tratto da queste attività, sia pure di tipo diverso per ognuna, è stata immensa». Adesso Francesco studia all’Università di Cambridge, anche grazie al «valore del diploma, l’esperienza con la lingua inglese e la passione per la Fisica che il Collegio ha contribuito a sviluppare».
Anche Adriana Di Graziano, palermitana di 19 anni, ha scoperto i Collegi del Mondo Unito «per puro caso». Adesso frequenta l’Armand Hammer United World College degli Stati Uniti, e ci tiene a precisare che «avere buoni voti non è lunica cosa che conta: un buon candidato è una persona con una buona media scolastica, inclinazione allo studio, ma anche socialmente attiva e con vari interessi». «La cosa più incredibile dei college – racconta Adriana – sta proprio nel fatto che 200 studenti da ogni parte del mondo vivono insieme. Sembra impossibile, ma le differenze culturali non rappresentano per niente un ostacolo. Anzi, la diversità è ciò che ci rende interessanti e i legami che si creano sono intensi e forti. Non è un caso che il 65 per cento delle coppie formatesi negli UWC finiscano allaltare», aggiunge. Adriana sta per terminare il suo biennio, ma sul futuro ha già le idee chiare: proseguire gli studi, in Scienze politiche o in Biologia molecolare, meglio se negli USA. Ma non esclude la possibilità di spostarsi. «È incredibile il numero di possibilità che i collegi offrono rispetto al futuro – afferma entusiasta -. Se prima immaginavo il mio avvenire in Italia, o Europa, adesso il mondo non sembra così grande e posso sognare il mio futuro in ogni angolo del pianeta».
Provare a vivere quest’esperienza non è impossibile, se alla base ci sono forti motivazioni. Si accede tramite bando di concorso, ed esclusivamente per merito. I corsi sono aperti ai ragazzi iscritti al terzo anno di scuola superiore e non ripetenti, quindi in età compresa tra 16 e 17 anni. Per il biennio 2012-14 gli UWC hanno indetto 11 borse di studio complete, ovvero «che coprono i costi di vitto, alloggio e materiale di studio – spiega Stefano. L’unica cosa che non è coperta sono i viaggi per o da i collegi, e in alcuni Paesi l’assicurazione sanitaria».
Gli studenti italiani possono accedere agli UWC solo per borsa di studio completa. L’accesso alla scuola, inoltre, è subordinato a due fasi selettive: una regionale ed una nazionale. «La prima – spiega Gurciullo – si svolgerà a Catania e durerà un’intera giornata. I migliori verranno poi invitati alla fase di selezione nazionale, che si svolge al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico (a Duino, provincia di Trieste). Saranno tre giorni in cui i ragazzi vivranno assieme ad altri candidati provenienti da tutto il Paese».
Nello specifico, «le selezioni regionali consistono in un test scritto attitudinale su capacità linguistiche-grammaticali, logico-matematiche e di cultura generale. Dopo il test i ragazzi faranno delle attività di gruppo assieme agli altri candidati. A turno, infine, ogni studente prenderà parte a un colloquio individuale formale con una commissione apposita», riassume Stefano. Sui requisiti richiesti, il coordinatore rassicura gli aspiranti candidati: «La conoscenza della lingua inglese non è un criterio che consideriamo. Crediamo infatti che i ragazzi possano tranquillamente riuscire ad impararlo dopo i primi mesi immersi in un ambiente anglofono». Le selezioni vengono effettuate dalle Commissioni nazionali che operano nei vari Paesi. Le borse sono coperte da contributi del ministero degli Affari Esteri e con altre risorse di donatori pubblici e privati. La partecipazione al concorso è gratuita. Il termine per presentare le domande di ammissione è fissato per il 15 marzo 2012.
[Foto da Photo Gallery UWC Adriatico]
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