Lenzuolo contro Berlusconi vicino alla stele di Capaci «Chi ha finanziato mafia non può essere al Quirinale»

«Presidente chi ha finanziato la mafia non può essere gradito al Quirinale». Queste parole scritte su un lenzuolo bianco sono state trovate sul cavalcavia di Capaci, non lontano dalla stele della strage di Capaci, dove furono uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. A rivendicare lo striscione questa mattina è Scorta Civica il movimento di associazioni e cittadini che sostiene il pool della trattativa Stato-mafia. 

«La cosa nasce dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto con tutti gli onori un condannato: Silvio Berlusconi al Quirinale. – spiega Alfredo Russo di Scorta Civica – Mattarella, un palermitano con un fratello ucciso dalla mafia, che riceve un condannato di cui si legge nelle sentenze che è uno atto a delinquere frequentemente e che ha finanziato la mafia dagli anni 70 al 92, pagando prima Bontade e poi Riina, sono tutti atti pubblici questi. Dell’Utri che ha fondato il partito Forza Italia insieme a Berlusconi è in prigione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Mattarella si sarebbe dovuto rifiutare di accogliere Berlusconi». 

«Noi urliamo per strada fuori la mafia dallo Stato e poi vediamo Berlusconi accolto con tutti i crismi da Mattarella? ma in che Paese viviamo? dopo aver visto le foto di Berlusconi al Quirinale è scoppiata una rivoluzione spontanea che ci ha portato a compiere questo gesto».

Lo striscione sembrerebbe che sia stato già tolto ma non è stata cancellata l’indignazione di Scorta Civica: «Mattarella che durante le commemorazioni per Falcone e Borsellino viene a Palermo non sarà credibile. Berlusconi è una persona incandidabile per le condanne che ha e lui lo accoglie al Quirinale per decidere come fare il governo, ma di cosa stiamo parlando? Siamo diventati una barzelletta. Un delinquente abituale, così viene descritto nelle sentenze, di quale politica stiamo parlando?»

Da anni Scorta Civica è vicina al magistrato Nino di Matteo: «Giorno 16 si riuniscono per deliberare sul processo sulla trattativa Stato-mafia, purtroppo sembrerebbe che questa trattativa continui senza freno, noi non possiamo lasciare che un gesto del genere passi inosservato. Vorremmo che si desse risonanza a questo gesto perché Matarella deve sapere che non siamo d’accordo con questa scelta. Poi c’è la la tracotanza e la sfacciataggine di Berlusconi, è un paese alla rovescia, se sei un delinquente puoi avere successo, ma non tutti ci stanno».

Alessia Rotolo

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