E’ allarme e, forse, emergenza negli uffici dell’Eas, l’Ente acquedotti siciliani. L’Enel ha infatti notificato ai vertici dell’Ente una bolletta di 13 milioni e rotti di euro. Soldi che, a quanto pare di capire, l’Eas non avrebbe in ‘cassa’. Da qui i problemi.
In questi casi, è noto, l’Enel non stacca la fornitura di corrente elettrica, ma abbassa il voltaggio. Quando questo succede in una normale abitazione si possono essere problemi con i frigorifero, con la lavatrice e, in generale con gli elettrodomestici.
Ma quando questo avviene in un Ente come l’Eas è un bel problema. Perché l’Eas, oggi, benché in liquidazione, fornisce l’acqua a circa 45 Comuni dell’isola dislocati tra la provincia di Messina, Trapani e, in minima parte, anche a Catania. In totale, sono circa 200 mila gli utenti siciliani che utilizzano l’acqua dell’Eas. Che diventano 400 mila se consideriamo che lo stesso Eas fornisce acqua, indirettamente, ad altri Comuni.
L’abbassamento del voltaggio crea problemi alle gestione delle pompe. In pratica, c’è il rischio che in alcuni Comuni gestiti dall’Eas, da un momento all’altro, si interrompa la fornitura di acqua.
Più tardi un approfondimento sulla vicenda
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