Il neo presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, appoggiato- è bene ricordarlo- da due partiti, Pd e Udc, che sono tra i maggiori responsabili del disastro in cui versa la Sicilia e tra i sostenitori del governo della macelleria sociale di Mont &co, (non a caso, nonostante esprimano il governatore, sono stati puniti dal voto), probilmente è stanco dopo la maratona elettorale degli ultimi giorni.
Sarà per questo che, all’indomani delle elezioni, sta facendo una gaffe dietro l’altra.
Ieri ha raggiunto l’acme Sulla proposta del Movimento 5 Stelle di ridurre le indennità ai parlamentari, prima, come hanno riportato le agenzie di stampa, ha detto che si trattava di “demagogia”. Poi, in serata, in collegamento con il programma televisivo, Ballarò, ha detto che si trattava di una ottima idea chel’ avrebbe sicuramente sposata.
E oggi non è da meno. In una intervista all’Unità, organo politico del Pd, dice che in Sicilia la mafia ha votato contro di lui e contro l’alleanza moderata- progressista (parole sue) che lo ha sostenuto.
Una dichiarazione un po’ avventata, forse, considerando il bassissimo dato di affluenza elettorale (47%) e il successo contenuto della sua elezione, voluta da 600mila siciliani su 4 milioni di aventi diritto al voto.
Prende la palla ala balzo, la senatrice del Pdl, Simona Vicari:
“Crocetta inizia molto male la sua avventura regionale, al punto che dovrebbe scusarsi con tutti quei siciliani onesti che hanno deciso di non votarlo. Sono gravi le dichiarazioni rilasciate dal neo governatore, secondo il quale ‘la mafia avrebbe votato con tutte le sue forze per impedire la mia elezione.
La sua accusa quindi oltre a non essere dimostrata, getta fango sul voto di domenica scorsa. Piuttosto, Crocetta farebbe bene a ricordare che è stato indicato presidente della Regione Sicilia soltanto dal 13 per cento degli elettori, cioè da 583mila persone rispetto ad una platea di votanti pari a 4 milioni 650mila. Ed inoltre che nell’Assemblea non potrà contare su una maggioranza solida, tanto che sarà costretto a fare accordi proprio con quelle forze politiche che lui ha accusato di essere in odore di mafia. Ad un governatore di minoranza come Crocetta consigliamo quindi senso della misura, equilibrio e soprattutto maggior rispetto del voto popolare. E proprio su questo ultimo punto in Assemblea regionale e sul territorio saremo fermi”.
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