Le primarie vista da Musotto-Marameo

“Oggi essere comprensibili equivale ad essere scoperti”, recita un aforisma di Oscar Wilde. Con molta probabilità, è partendo da queste parole che il capogruppo dell’Mpa all’Ars, Ciccio Musotto, ha diffuso ieri un comunicato stampa dai toni un po’ surreali. Con due errori e una terza considerazione politicamente illogica.
Intanto l’ ‘attacco’: “Il Movimento per le Autonomie…). Noi pensavamo che l’Autonomia siciliana fosse una. L’onorevole Musotto, che peraltro – pur non somigliandogli proprio sotto tutti i punti di vista – è il nipote del primo alto commissario per la Sicilia che operò proprio negli anni in cui l’Autonomia siciliana vedeva la luce, ricorre al plurale. Ciò significa – e questa non la conoscevamo – che in Sicilia abbiamo più “Autonomie”, come scrive ‘autorevolmente’ lo stesso onorevole Musotto. E questo è il primo errore.
Ma, a parte l’interessante scoperta del ‘moltiplicatore’ delle Autonomie siciliane, è notevole anche il seguito: “Il Movimento per le Autonomie – ci informa Musotto – smentisce in modo fermo e categorico le ipotesi di un qualunque coinvolgimento nelle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco di Palermo”.
Le “primarie del Pd”? Le primarie celebrate a Palermo, onorevole Musotto, sono quelle del centrosinistra e non del Pd, che è una parte, di certo importante ma non l’unica, del cntrrosinista. E questo, onorevole Musotto, è il secondo errore. Il suo lapsus, comunque, indica “un errore non intenzionale che viene compiuto quando ad un movimento o azione mentale volontaria non corrisponde la rispettiva e normale concretizzazione motoria o mentale” (fonte Wikipedia). E’ evidente che lei e il suo partito, a furia di trattare con il Pd, finite con il nominarlo anche là dove non andrebbe nominato.
Segue la considerazione illogica. A proposito dell’appoggio dell’Mpa a Fabrizio Ferrandelli, Musotto precisa: “Si tratta di illazioni prive di fondamento che hanno il solo effetto di avvelenare il clima della democrazia. Il Movimento invita altresì quanti in queste ore avanzano illazioni e sospetti a fornire elementi precisi a sostegno di questa ipotesi e ad assumersene la responsabilità”.
Forse l’onorevole Musotto non conosce bene il meccanismo delle elezioni primarie. Forse non sa che a votare può andare qualunque elettore munito di tessera elettorale e di un documento di riconoscimento. Considerato che alle primarie del centrosinistra di Palermo andate in scena domenica scorsa si sono presentati quasi 10 mila elettori in più rispetto alle primarie, sempre del centrosinistra, del 2007, è chiaro che tra i nuovi elettori ci potrebbero essere anche esponenti dell’Mpa. Nessuno lo può provare. Ma nessuno può provare il contrario. Chiedere di provare il contrario è, per l’appunto, illogico.
Ciò posto, all’onorevole Musotto non sfugge l’alleanza tra Lombardo e quella parte del Pd che fa capo a Cracolici e Lumia. I tre sono legati da accordi di potere. Non è di questa brutta partita Rita Borsellino che, infatti, si è rifiutata di avallare le ‘pastette’ che Lombardo, Cracolici e Lumia ‘confezionano’ ogni giorno alla Regione. ‘Pastette’ nelle quali lo stesso Mussotto è invischiato, con riferimento al Piano di sviluppo rurale (Psr), ‘maneggiato’, se non ricordiamo male, da Rosa Barresi, una brava dirigente generale che le cronache raccontano essere politicamente vicina allo stesso capogruppo dell’Mpa all’Ars.
Caro onorevole Musotto: la verità è che per salvaguardare le ‘pastette’ che state combinando alla Regione è stata programmata e messa in scena la farsa delle primarie di Palermo del centrosinistra. Una sorta di gioco delle trecarte per impedire a Rita Borsellino di andare a fare il sindaco di Palermo. Dire che Lombardo, Cracolici e Lumia non hanno brigato per fare perdere Rita Borsellino è politicamente illogico: significa invitare le persone che si occupano di politica – e che hanno ancora un po’ di buon senso – a portare il cervello all’ammasso. La sua tesi, onorevole Musotto, è uno sberleffo all’intelligenza, una sorta di ‘marameo’ che avrebbe potuto evitare.
L’unica cosa chiara, onorevole Musotto, è che lei, a parte gli svarioni sull’Autonomia siciliana e sulle “primarie del Pd”, è un uomo politico comprensibile: nel senso che è comprensibile che lei cerchi di occultare la verità elettorale, anche se ormai da tutti conosciuta. Ma si ricordi, tornando a Oscar Wilde, che, oggi, essere comprensibili è come essere scoperti…

foto tratta da ilcittadinoonline.it

 

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