«Non si tratta né di critica né di militanza: non è questo, non è solo questo. Facciamo interamente del cinema». Così ha esordito il suo discorso Enrico Ghezzi nella conferenza tenutasi venerdì 8 ottobre al Monastero dei Benedettini a Catania.
Curatore del palinsesto cinematografico di Raitre, a vent’anni dalla nascita di “Fuori orario – cose mai viste“, il critico ha arricchito grazie alla sua presenza il cartellone della sezione Cinema dell’ormai storico Etnafest catanese, rivisitando e mostrando parte del lavoro svolto da lui e dai suoi collaboratori nel montaggio e messa in scena di pellicole d’autore.
Ideatore non solo del programma notturno Fuori orario, durante la conferenza ha posto la sua attenzione alla differenza che intercorre tra il già citato programma e l’altrettanto noto spazio televisivo Blob, in onda tutte le sere su Raitre.
L’intento di Fuoriorario è riproporre scene di cinema mai viste o dimenticate, rientrare in contatto con immagini che non si sarebbero mai più viste con l’unico scopo di mettere in scena la passione. «Non passa un’idea di cinema» afferma Ghezzi «o quello che si deve pensare del cinema, ma semplicemente un’idea passionale».
In Blob, il «giocolavoro» (così ama definire la sua opera) consiste nel ripresentare l’attuale; quell’attuale che già è stato ma che è utile riproporre.
Durante la settimana trascorsa è stato possibile ammirare al Centro culture contemporanee Zo colate di immagini, cortometraggi tratti dai vent’anni della sua attività e assistere ad incontri sul tema tra il critico e diversi personaggi, tra cui il catanese Franco Battiato.
Notevole è stato il contributo culturale dato dall’eccentrico critico all’Etnafest 2009, contributo premiato da un pubblico fattosi cullare da quel meraviglioso mondo che è il cinema.
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