Dybala e Vazquez sono i due i gioielli, i giocatori più rappresentativi, ma il Palermo è anche altro. Gli inserimenti senza palla di centrocampisti con il fiuto del gol e soprattutto le conclusioni vincenti di Achraf Lazaar dalla distanza aumentano il volume del serbatoio da cui può attingere Iachini. Significativi, in questo contesto, i passi avanti registrati finora dal ventitreenne esterno sinistro marocchino, uno dei più autorevoli rappresentanti in casa rosanero del nuovo che avanza. Il gol stile Roberto Carlos realizzato il 12 aprile al Friuli in occasione del successo scaccia-crisi contro l’Udinese dà un notevole impulso al processo di crescita del numero 7 rosanero.
Entrato in punta di piedi nella scorsa stagione in serie B dopo il suo arrivo dal Varese nelle battute conclusive del mercato di gennaio, Lazaar si è sintonizzato subito sulle frequenze del gruppo diventando anche nella massima serie un punto fermo di uno scacchiere a trazione laterale (3-5-1-1) come quello plasmato dal tecnico marchigiano: «Sono contento a titolo personale per quello che sto facendo e per i due gol realizzati (prima dell’acuto di Udine aveva lasciato il segno al Barbera contro il Napoli lo scorso 14 febbraio, ndr) – ha ammesso l’esterno rosanero intervistato da Meridionews.it – penso di essere migliorato tanto grazie anche alle indicazioni di Iachini e sto crescendo molto. Da un lato sono soddisfatto del mio rendimento ma, dall’altro, sono contento solo in parte perché sarebbe un grave errore dire che tutto è finito qui. Io ho voglia di fare sempre meglio, non mi accontento e voglio dimostrare sempre di più sperando di raggiungere altissimi livelli». La sua attitudine al gol, sperimentata per la prima volta in questo campionato di A nel quale ha collezionato finora 23 presenze, è una freccia in più nell’arco di Iachini. Una risorsa preziosa soprattutto in questo momento in cui gli attaccanti faticano in fase realizzativa: «Paulo e Franco (Dybala e Vazquez, ndr) stanno dimostrando tutto il loro valore ma il Palermo è una buonissima squadra nel suo complesso. La rosa è molto giovane ed è composta da ragazzi che, oltre a dimostrare le loro qualità, stanno confermando di essere tutti all’altezza della massima serie».
I singoli si esaltano perché inseriti in un meccanismo che funziona. Il segreto del Palermo targato Iachini è proprio il gruppo, l’arma che ha consentito alla squadra di tornare in carreggiata dopo un periodo negativo coinciso con sei turni di campionato senza vittoria: «Come ho detto altre volte il calcio è questo, ci sono periodi positivi e negativi – ha proseguito Lazaar – l’importante è non abbattersi nei momenti di difficoltà e sapere cogliere l’occasione giusta per rialzare la china». La crisi sembra ormai alle spalle e le interferenze che avrebbero potuto disturbare il collettivo (vicenda rinnovi, voci di mercato, caso Barreto legato alla fascia di capitano) non hanno avuto effetti nocivi: «Nella fase in cui non sono arrivati i risultati i fattori esterni non ci hanno coinvolto – ha assicurato – stiamo parlando di professionisti che sanno gestire perfettamente le situazioni senza lasciarsi condizionare. Per quanto concerne la fascia, è intervenuta la società decidendo di cambiare. Questo non c’entra con il periodo negativo, ci è dispiaciuto quel digiuno di vittorie durato sei giornate ma siamo riusciti a svoltare».
Le ultime due vittorie hanno permesso al Palermo di archiviare la pratica salvezza e alzare l’asticella spostando il mirino verso la quota 50 punti, obiettivo raggiungibile nelle ultime sette gare di campionato: «L’obiettivo principale era la salvezza ma adesso non vogliamo fermarci. Cercheremo di consolidarci nella parte sinistra della classifica e chiudere il campionato in una buona posizione in modo da andare soddisfatti in vacanza».
La prossima tappa è il match in programma domenica al Tardini contro il fanalino di coda Parma: «E’ una gara molto difficile. La compagine ducale è formata da grandi giocatori, grandi nomi, e ha dimostrato di essere un gruppo di un certo calibro battendo ad esempio la Juventus o facendo bene a San Siro contro l’Inter».
Al di là dell’epilogo della stagione, il campionato del Palermo può definirsi ampiamente positivo. La formazione di Iachini, che è una neopromossa, è andata oltre le più rosee aspettative esprimendo per lunghi tratti anche un calcio di buon livello. In questo puzzle vincente, tuttavia, manca un tassello, quello relativo al pubblico. La squadra ha fatto breccia solo su uno zoccolo duro composto da circa 12-13 mila tifosi e il Barbera si è riempito in rare occasioni: «Penso che il Palermo sia da considerare una delle big nel panorama calcistico nazionale – ha spiegato il nazionale marocchino – i tifosi in questi anni si sono abituati a grandi nomi e non è stato facile per loro superare il dispiacere dettato dalla retrocessione. Devo dire, però, che coloro i quali ci hanno seguito quest’anno non hanno fatto mai mancare il loro sostegno ed io e i miei compagni non finiremo mai di ringraziarli per il supporto che ci hanno fornito. Il nostro obiettivo, in ogni caso, è quello di coinvolgere una fetta sempre più grande di pubblico e fare in modo che anche altri tifosi siciliani possano venirci a vedere».
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