L’estate è già arrivata da un po’, almeno a giudicare dalle temperature altissime degli ultimi giorni e con lei adesso anche la zona bianca. Il traffico riprende a intasare con regolarità arterie viarie più o meno grandi e torna anche il timore di rimanere incolonnati per ore in auto sotto al sole cocente a causa dell’ennesimo restringimento di corsia dovuto al solito cantiere. Di ponte Corleone si conosce già più o meno tutto. Arrivato dal governo nazionale il commissario che si dovrà occupare di vegliare sui lavori di messa in sicurezza, il nuovo cantiere non dovrebbe tardare a sorgere, ma in attesa che dalla corsa tra Italia Viva e Movimento 5 stelle ad accaparrarsi il merito della nomina, il passaggio ai fatti, con il raddoppio delle carreggiate e il consolidamento, appare non troppo vicino nel tempo. Rimarrà ancora per un po’ l’attuale situazione: restringimento e limite di velocità a trenta all’ora.
Restando su viale della Regione Siciliana, il tappo dovuto al cantiere per i lavori sulla sede dei canale Mortillaro, che sarebbe dovuto saltare lo scorso gennaio, ma che è rimasto fermo per mesi, dovrebbe finalmente cedere il passo in settimana. Il cantiere tuttavia si limiterà a cambiare carreggiata: da quella in direzione Trapani a quella in direzione Catania. «Praticamente il problema che teneva fermi i lavori è risolto – dice a MeridioNews l’assessora alle Opere pubbliche Maria Prestigiacomo – La ditta riprenderà a lavorare da questa settimana. Abbiamo avuto un incontro col commissario Croce, c’è la massima disponibilità». I tempi non saranno brevissimi: «Si tratta di lavori che riguardano piloni e soletta, hanno bisogno di un tempo tecnico per asciugare», prosegue l’assessora.
Cattive notizie anche per il centro cittadino, dove una roccia particolarmente dura rallenterà ancora il completamento del collettore fognario nei pressi del Politeama. «Hanno trovato delle anomalie nella parte alta di piazza Politeama, così come successo nel caso dell’anello ferroviario: roccia di calcarinite molto pesante per cui è stato molto difficile lo scavo – spiega ancora Prestigiacomo – Questo farà rallentare purtroppo i lavori, che dovrebbero chiudersi a ottobre».
Per il resto, non si attendono altri grossi cantieri, anche in virtù della bocciatura del Piano triennale delle opere pubbliche che, finché non passerà di nuovo in Consiglio e sarà approvato, terrà fermi al palo tutti i nuovi interventi, inclusi quelli più urgenti e necessari. «Molte opere sono ferme perché non possono essere espletate le gare senza un piano triennale», conclude l’assessora.
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