Lavoratori bloccano autoparchi Comune di Catania «Stop raccolta dei rifiuti. Promesse non rispettate»

Sono circa 30 i lavoratori del cosiddetto bacino prefettizio, che hanno occupato da circa mezz’ora i due autoparchi del Comune di Catania. Entrambi a Pantano d’Arci, all’interno del blocco Palma uno della zona industriale a Sud della città. Uno si trova in via Maserati mentre l’altro in contrada Agnelli. In entrambi vengono custoditi i mezzi per la raccolta dei rifiuti. «A Catania non si raccoglierà più spazzatura. Noi non ci sposteremo da qui almeno fino a domani mattina», spiega uno dei manifestanti a MeridioNews.

Alla base della protesta c’è l’organizzazione del servizio in vista della nuova proroga del mini bando da tre mesi per l’appalto della raccolta dei rifiuti. A ottenerlo, ancora una volta, sarà il consorzio Sen.Eco, che raggruppa le società Senesi ed Ecocar. Questa mattina sono iniziate le telefonate e dei 105 lavoratori che fanno parte del bacino, cioè quelle licenziate dalle precedenti aziende, che attendono da mesi di essere stabilizzate nel settore dell’igiene urbana cittadina, ne sarebbero stati chiamati soltanto 21. A quanto pare in base all’anzianità anagrafica . 

Un piccolo insieme che dovrebbe essere inserito nei piani di lavoro con contratti a tempo indeterminato legati un meccanismo di rotazione che prevede un mese di servizio. Il mini bando, durata tre mesi, porterebbe quindi all’esclusione di circa 40 dipendenti. Gli stessi che adesso hanno deciso di protestare, anche con la solidarietà di chi ha invece ottenuto il via libera. «Non sappiamo niente, né per quanto tempo lavoreremo né a che condizioni. Dobbiamo venire a firmare in azienda il 3 aprile», spiega un lavoratore. Alle 20 dovrebbero uscire i primi mezzi, «ma non escono, i colleghi ci hanno dato solidarietà», conclude.

Negli scorsi giorni, dopo altre proteste in cui i lavoratori avevano bloccato l’incrocio tra via Etna e via di Sangiuliano, il sindaco Enzo Bianco si era impegnato a interloquire con i commissari che gestiscono le due aziende per riuscire ad ottenere l’assunzione di tutti i lavoratori del bacino prefettizio. Ma la trattative, a quanto pare, si è conclusa con una nulla di fatto. Sul posto della protesta, intanto, sono arrivati carabinieri e Digos.

Luisa Santangelo

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