L’attacco alle Autonomie e le bugie sui dipendenti regionali: la regia è unica

Da qualche tempo noi siciliani attenti assistiamo ad un attacco frontale all’Autonomia da parte di giornali e istituzioni con relative minacce e considerazioni (anche interne ed ascare) circa l’inutilità delle prerogative Statutarie siciliane (i sistemi mi ricordano da vicino la stessa tattica utilizzata tanti anni fa nei confronti del Banco di Sicilia spacciato fallito ad arte, salvo poi ad assistere ancor oggi a distanza di oltre 25 anni a vendite di verghiana roba …… come può accadere per un’azienda fallita ?).

All’inizio di tali attacchi, in contemporanea, lessi un articolo che sostanzialmente riportava simili giudizi sulla Catalogna (immediatamente stoppati…… anche perché li l’autonomia è molto sentita dal popolo e chi la volesse toccare “semplicemente morirebbe” ….).

In effetti l’attacco alle autonomie, soprattutto  quella siciliana costituzionalmente protetta, è parte di quel disegno marxfascista vigente che costringe popoli a stare dentro quel porcilaio solamente economico/globalizzato, chiamato Europa che nessuno vuole e che è e sarà impossibile traghettare politicamente in quanto, diversamente dagli Stati Uniti d’America, le storie, le culture e le tradizioni sono tante e tali che lo impediranno sempre.

Per i capi di questa follia, obiettivo primario è il superamento di ostacoli istituzionali o regole costituzionali, soprattutto per certi Paesi più deboli, come l’Italia, al solo scopo di poter cedere sovranità nazionali per l’interesse di pochi e mefistofelici personaggi, laddove in Italia è consentita, ex Art 11 della Costituzione, sostanzialmente e solamente per particolari condizioni volte ad assicurare pace e giustizia fra i popoli e certamente non a scopi economici… A tal proposito leggete qui uno dei tanti articoli http://www.byoblu.com/post/2012/08/08/Per-entrare-in-Europa-abbiamo-VIOLATO-LA-COSTITUZIONE-Ecco-perche-la-Corte-Costituzionale-tace.aspx .

Fino ad ora, in un ambito assolutamente incostituzionale e col consenso, indifferenza, ignoranza e complicità della politica ufficiale, si è potuto fare di tutto e in spregio del popolo italiano e della sua Costituzione che, all’art.1, affida la sovranità al popolo (che non è stato mai chiamato a tal proposito ad esprimere pareri) ed in mancanza di una costituzione europea che si tentò di far passare, accade che lo Statuto Siciliano sia l’unico ostacolo a quella diabolica cessione di sovranità tanto auspicata da Monti e Napolitano…

Già, perché quei “qualcuno” che vorrebbero cancellare lo Statuto siciliano dovrebbero dire al popolo della nostra Isola che la Costituzione, di cui lo Statuto Siciliano è parte integrante, non esiste più (ovvero quel pactum fra la nazione italiana e l’ex nazione siciliana ove la Sicilia assume tutte le caratteristiche di uno Stato federato…). E allora come fare per superare l’ostacolo? Screditare, denigrare, ma soprattutto mettere in giro falsità che, dette mille volte, diventano verità consolidate…

Come accaduto in quella pseudo trasmissione “Quarto grado” supportata da uno di quei siciliani arroganti che, superato lo Stretto di Messina, diventano massimi saccenti e sponsor dei poteri forti da cui dipendono…

L’argomento trattato, tanto per cambiare, riguardava il numero dei dipendenti regionali, sulle cui falsità già da tempo si argomenta, a cui si è aggiunto recentemente il presunto default della Sicilia, metre Monti che governa un Paese il cui debito pubblico supera del 120% il Pil, ma anche da tanti altri personaggi di spicco di altre Regioni italiane che sanno guardare solo il groppone della Sicilia, salvo poi a scoprire che il vero default potrebbe riguardare la Lombardia, il Piemonte, per non parlare del Lazio il cui deficit sanitario incide sensibilmente sull’intero deficit nazionale…

Per quel che riguarda il numero (ma anche la qualità) dei dipendenti regionali siciliani, non v’è dubbio che siano certamente più di quanti necessari, ma non così tanti come si vorrebbe far credere. Diverso è parlare della loro organizzazione e gestione ed anche l’utilizzo professionale che se ne fa che avrebbe bisogno di una diversa separata discussione…

Limitandoci ai numeri c’è da dire che quelli detti e stradetti, anche in quella recente, pessima trasmissione condotta da Salvo Sottile, parlano di 16.964 dipendenti. Di fatto, occorre sottrarre da questo numero quanti vengono retribuiti dalla Regione siciliana e che, nelle altre Regioni a statuto ordinario, pesano sullo Stato. E qui, come dicono ad Oxford, “si rumpinu i telefoni” perché benché sia stato detto tante volte, tale concetto non lo si vuole recepire.

Di fatto, il fenomeno dei dipendenti dello Stato pagati dalla Regione è rappresentato da numeri con la “M” maiuscola dal momento che sul bilancio economico della Regione pesano 1.643 dipendenti della Motorizzazione e Genio civile, 2.687 degli Uffici, Ispettorati del Lavoro, Centri per l’impiego, 2971 della Sovrintendenza dei Beni culturali, musei, parchi archeologici, 1461 del Corpo forestale, Aziende Foreste, 84 del Demanio marittimo e qualche altro… Alla fine ne restano circa 6.000 di dipendenti regionali che, ripeto, benché disorganizzati e mal gestiti, ma soprattutto in assenza di una seria informatizzazione, magari rappresentano un numero assolutamente fisiologico per una struttura pubblica di dimensioni come la Regione siciliana…

Benché già da sé quanto falsamente ed artatamente sostenuto sul numero dei dipendenti regionali trova una diversa lettura se ben analizzata, anche posto che i dipendenti regionali fossero 16.964 e non volessimo entrare nel merito delle competenze statali o regionali, diventa utile e necessario fare un esame del complessivo dei dipendenti pubblici per Regione (limitatamente a dipendenti regionali e comunali non essendo possibile rilevarne altri) e i risultati sono a dir poco sconvolgenti, soprattutto per quelle Regioni da cui pervengono le accuse e le ridicolizzazioni della Sicilia…

Una sorprendente risposta viene dalla distribuzione dei Comuni in Italia. Non posso certamente elencare tutte le anomalie e quindi mi soffermo su quelle riguardanti la Lombardia e il Piemonte, ovviamente rapportate con la Sicilia:

Piemonte abitanti 4.457.335 distribuiti su una superficie di kmq 25.402 numero Comuni 1.206

Lombardia abitanti 9.917.714 distribuiti su una superficie di kmq 23.863 numero Comuni 1.544

Sicilia abitanti 5.051.075 distribuiti su una superficie di kmq 25.703 numero Comuni 390

Quindi tenendo conto degli abitanti in Sicilia e dei 390 Comuni e facendo le dovute proporzioni con la Lombardia viene fuori che:

Il Piemonte ha 862 Comuni in più mentre la Lombardia che dovrebbe avere 765 Comuni ne ha in più 778.

Se queste cifre le trasformiamo in numeri tenendo conto di una media di circa 60 dipendenti per comune (E TRALASCIANDO I COSTI STANDARD DELLA PERSONA GIURIDICA “COMUNE”) vengono fuori queste impressionanti cifre e costi interamente ribaltati al Sud:

Piemonte 60 x 862 = 51.720 dipendenti x € 3.000 (media lordo mese per dipendente) x 13 mensilità = 2.017.080.000;

Lombardia 60 x 778 = 46.680 dipendenti x € 3.000 (media stipendio lordo dipendente) x 13 mensilità = 1.820.520.000;

Ma possiamo anche arrivare a regioni come il Trentino Alto Adige che con 1.037.000 abitanti ha 333 comuni, una Valle d’Aosta che con 12.230 abitanti ha ben 74 comuni o il Veneto che con 4.937.000 abitanti ha 581 comuni… chi volesse sbizzarrirsi a far delle proporzioni vada sul sito http://www.comuni-italiani.it/regioni.html .

Ricapitolando:

Sicilia: preso per buono ANCHE LO STESSO DATO FALSO DI 16.964 DIPENDENTI DELLA REGIONE il loro costo totale è di € 661.596.000 per anno (media € 3.000 lorde per mese per 13 mensilità) che si riduce ad € 234.000.000 se si utilizzasse il dato più verosimile, e al netto dei dipendenti di competenza statale, costituito da 6.000 unità.

Lombardia: numero dipendenti regionali 3.600 x € 3.000 x 13 = 140.400.000 più 1.820.520.000 dei Comuni in esubero totale € 1.960.920.000 per anno

Piemonte: numero dipendenti regionali 3.098 x € 3.000 x 13 = 120.822.000 più € 2.017.080.000 dei comuni in esubero totale € 2.137.902.000
Se poi qualcuno vorrà anche sorridere scoprendo che vengono mantenuti comuni con qualche decina di abitanti quasi tutti in Lombardia e Piemonte, vada sul sito http://it.wikipedia.org/wiki/Ultimi_100_comuni_italiani_per_popolazione

IL TUTTO ALLA FACCIA DELLA SPENDING REVIEW verso chi fa comodo o da sempre, più propriamente, e un ottimo alibi per mascherare le proprie schifezze, anche quelle che, solamente in Sicilia, sarebbero perseguite come associazioni di stampo mafioso … ( a titolo indicativo Pedesina 34 abitanti, Morterone 37 abitanti, Moncenisio 42 abitanti, Menarola 46 abitanti, Ingria 47 abitanti, Briga Alta 48 abitanti, Cervatto 49 abitanti etc…. dove immagino che, verosimilmente, gli abitanti corrispondano ai dipendenti comunali dal momento che occorrerà pur far funzionare il municipio …).

Ricordo due anni fa quando fu ventilata l’ipotesi di accorpare Comuni col numero di abitanti inferiore a 1.000 …. l’indomani mattina, scoprendo che erano tutti al Nord e in particolare in Piemonte e Lombardia non se ne parlò più

Vero che in Sicilia c’è tanto da fare, ma vediamo di smetterla di farci mettere i piedi in faccia !!!

Attacco ai regionali per salvare la casta

Carlo Mangano

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