L’arte del Mediterraneo, testimonianza d’armonia fra i popoli

Si è svolta lo scorso mercoledì, nella significativa cornice storico-artistica dell’Aula Magna dell’ex Monastero dei Benedettini, la conferenza di Ludovico Corrao, Presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina: L’arte del Mediterraneo, testimonianza d’armonia fra i popoli.

 

Promossa dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania, e in particolare dalla cattedra di Storia dell’arte contemporanea, la conferenza è stata presentata e quindi introdotta nei suoi aspetti più specifici dal prof. Giuseppe Frazzetto e dal Preside Antonio Pioletti.

 

Trovando nella composita unitarietà formale del linguaggio un primo chiaro spunto per l,introduzione al concetto chiave della dissertazione, Ludovico Corrao ha svolto con evidente consapevolezza pratica ed argomentativa un sintetico ed efficace percorso di rivisitazione delle civiltà e delle culture mediterranee che, matrici di un fare globalmente realizzatosi nel tempo, sono il frutto di società assai differenziate la cui cifra comune risiede nel documentato nomadismo storico di popoli e tradizioni espressive, difficilmente considerabili oggi attraverso la caparbia volontà di un’arte, solo in apparenza, puramente autoreferenziale.

 

L’evidenziata mancanza di netti confini fra le espressioni artistiche tutte e le culture dei popoli mediterranei trova in Gibellina il manifesto di un’unità spirituale solo apparentemente utopica.

 

Le opere in essa realizzate si pongono quali significanti di una consapevolezza storica protesa verso orizzonti futuri, ponti virtuali nel tempo di una reale globalità artistico-culturale in aperto dissenso con un’attualità di isolamento, in cui l’incapacità di dialogo viene vinta dalla sfida qui apertamente lanciata e sublimata nell’oiginalità artistica di gni identità formale presente.

 

La Sicilia, terra catalizzatrice di pulsioni realizzative diverse, tutte mediterranee, pone quindi attraverso la Fondazione Orestiadi di Gibellina ed in particolare mediante la realizzazione del “Museo delle Trame Mediterranee” una proposta assolutamente originale d’indubitabile armonia fra i popoli, di cui (nonostante alcune polemiche talvolta speciose, talvolta forse non del tutto in buona fede) Ludovico Corrao continua ad essere impavido portavoce.

Micaela Miniotto

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