Dopo gli undici consiglieri parlamentari a fine 2018, l’Assemblea regionale siciliana torna ad assumere: è stato pubblicato il bando per la selezione di otto segretari parlamentari con mansioni di segretari di amministrazione. Le ultime assunzioni all’Ars risalgono al 2010 e più volte negli ultimi tempi il presidente Gianfranco Micciché aveva lamentato, alla luce dei pensionamenti degli ultimi anni, la necessità di potenziare l’organico, anche se i deputati sono passati due anni fa da 90 a 70.
Così si apre la corsa a un posto nel palazzo dorato della politica regionale, dove a fatica a inizio 2018 è stato stabilito un tetto di 240mila euro per i massimi burocrati (al netto, però, delle indennità). Al momento i dipendenti dell’Ars sono 165, di cui 15 segretari parlamentari.
Un segretario parlamentare alla prima assunzione guadagna 2.069 euro netti per sedici mensilità, con la possibilità di aumentare lo stipendio nel corso della carriera (tetto massimo 193mila euro all’anno). Il bando è stato pubblicato sulla sezione Amministrazione trasparente del sito dell’Ars e scade il 17 giugno a mezzogiorno. Requisiti per partecipare alle selezioni sono possedere un diploma di scuola superiore con voto non inferiore a 90/100 o a 54/60 (si prescinde dalla votazione minima se si ha una laurea almeno di primo livello), essere cittadino italiano e di un altro Paese Ue, e avere un’età compresa tra 18 e 41 anni. Uno degli otto posti banditi è riservato a dipendenti di ruolo dell’Ars.
Le prove scritte saranno tre, di sei ore ciascuna, e si svolgeranno a Palermo: la prima con quesiti sul diritto costituzionale, con particolare riferimento all’organizzazione e al funzionamento dell’Assemblea regionale siciliana; la seconda con quesiti sul diritto amministrativo; la terza con quesiti concernenti l’amministrazione del patrimonio e la contabilità di Stato e degli enti pubblici. Chi otterrà un punteggio medio non inferiore a 21 punti su 30 e un punteggio non inferiore a 18 su 30 in ciascuna singola prova potrà svolgere le restanti prove orali e tecniche. Che affronteranno argomenti come l’organizzazione costituzionale dello Stato e delle Regioni, con particolare riferimento all’Assemblea regionale siciliana; ancora il diritto amministrativo; la storia d’Italia dal 1860 ad oggi, anche con riferimento alla storia della Sicilia.
Ci sarà anche una prova orale per valutare la conoscenza di una lingua straniera (lettura di un brano, traduzione e colloquio) scelta fra l’inglese, il francese e lo spagnolo (facoltativa la prova su una seconda lingua straniera). E infine una prova informatica per accertare la capacità di utilizzo del computer.
Tuttavia, prima di queste prove, è molto probabile che ce ne sia una di pre-selezione. Il bando prevede infatti che, se le domande presentate supereranno di 300 volte, i posti messi a concorso, cioè più di 2.400, si metterà un ulteriore filtro: si tratta, appunto, di un test di pre-selezione con 60 quesiti a risposta multipla sulle stesse materie oggetto delle prove scritte previste.
Alla fine di tutto, gli otto vincitori verranno assunti inizialmente per un anno, definito «periodo di esperimento» e saranno confermati in ruolo solo se lo avranno superato favorevolmente. Sarà il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, con apposito decreto, a nominare la commissione esaminatrice.
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