Viene veramente da sorridere leggendo i ringraziamenti di tutti quei candidati al consiglio comunale che,neppure lontanamente si sono avvicinati alla soglia necessaria per entrare a Sala delle Lapidi. Si dicono contenti del risultato e ringraziano i cittadini. Di che? Di averli ‘tromabati’? Chissà.
Una farsa che si sta manifestando in queste ore anche con la richiesta del riconteggio dei voti. Tanto forte è stata la botta che ancora non ci credono. Vogliono risentirselo dire. A parte il caso di Riccardo Nuti, del Movimento 5 Stelle, che davvero per un soffio non entra al Consiglio (la sua lista si è fermata al 4,7%) e per il quale anche poche schede potrebbero fare la differenza, gli altri sembrano ‘piatusi’ come si dice a Palermo.
Prendete il caso ad esempio, della lista dell’Api, che si è fermata all’1,9% o di Palermo Avvenire, degli assessori regionali, Gaetano Armao e Massimo Russo: un tonfo micidiale con appena il 3,4% (in altre città pure peggio), nonostante i due abbiano in mano due potenti assessorati. Ebbene i due, non certo noti per la loro umiltà, ancora non si sono ripresi dalla botta. E, prima si dicono contenti dei risultati, salvo poi aggiungere che è meglio ricontare le schede. Chi glielo dice che pure se si ricontano non raggiungerebbero il 5%? Sentiamo cosa recitano: “Palermo Avvenire si ritiene soddisfatta del risultato ottenuto alle elezioni amministrative di Palermo. Il 3,5%, in una delle piazze più importanti dItalia, evidenzia che attorno al progetto politico della lista civica si è coagulato un notevole consenso. Tuttavia, Palermo Avvenire si unisce allappello del coordinatore regionale dellAPI, Bartolo Fazio, chiedendo un nuovo conteggio di tutte le schede. Unattenta verifica in cui la volontà degli elettori possa essere esaminata con rigore e con identico criterio di valutazione, nel rispetto delle norme vigenti in materia”. A noi la volontà degli elettori sembra già abbastanza chiara. Fatevene una ragione. Più che il riconteggio servirebbe uun miracolo.
I Cesari/ Massimo Russo e Gaetano Armao, un grande avvenire dietro le spalle
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