L’altra Catania, devota della legalità

Nasce a Catania nel giugno 2006 sulla scia della già nota esperienza palermitana, tre anni e Addiopizzo Catania continua a muoversi e a far muovere questa città sulla strada della legalità. Un affiatato gruppo di giovani che, giorno dopo giorno, passo dopo passo, non manca di far sentire la propria voce anche quando è il silenzio a prevalere su tutto. Un’esperienza di volontariato con un obiettivo comune, quello dell’educare alla legalità, che li unisce, “che dovrebbe unirci tutti” – le parole di Valentina, uno dei membri fondatori dell’associazione.

“Ai primi incontri eravamo già una ventina di persone. Io l’ho saputo tramite un forum su Internet e da allora non ho più lasciato l’associazione che è cresciuta e continua a crescere con noi e con quanti ci sostengono” – così Valentina racconta gli inizi di Addiopizzo Catania che oggi conta circa una quarantina di soci e tantissimi sostenitori tra le diverse associazioni antiracket, magistrati, forze dell’ordine e cittadini.

“Ci abbiamo messo un po’ di tempo a reclutare alcune persone. Non è stato affatto facile all’inizio” – continua Valentina. “Puntiamo soprattutto al contatto diretto e continuo con la città, alla presenza costante dell’associazione sul territorio come monito a non dimenticare l’impegno preso, l’impegno alla legalità che nel quotidiano  ognuno di noi dovrebbe assumersi”.

Tutti giovanissimi, i ragazzi di Addiopizzo Catania hanno in media non più di 26 anni. Soci più anziani, se così possono definirsi, e nuove leve lavorano fianco a fianco ogni giorno. Si incontrano una volta ogni due settimane mantenendo frequenti contatti attraverso il forum online dell’associazione. Ognuno di loro ha una responsabilità differente e la ripartizione dei compiti garantisce la buona riuscita delle loro tante attività. Proprio attraverso una di queste, li ha conosciuti Gabriele, uno degli ultimi arrivati. “Mi sono avvicinato ad Addiopizzo dopo aver conosciuto i ragazzi a uno dei classici banchetti di raccolta firme che avevo notato alla Cittadella Universitaria” – racconta. “Mi sono presentato a una riunione e mi ha subito colpito la serietà delle persone e del lavoro che svolgono”.

Una mole di lavoro non indifferente che  questi ragazzi portano a termine con passione e dedizione,  sostenuti dagli ideali in cui credono. Tra le iniziative, banchetti di raccolta firme per il “consumo critico”, incontri nelle scuole e con i cittadini, “attacchinaggio” di volantini con lo slogan dell’associazione “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Erano di Addiopizzo Catania anche i manifestini per la legalità comparsi durante i giorni della festa di Sant’Agata, ripresi dalle telecamere di Report. “Non sempre riusciamo a coinvolgere quanti vorremmo e spesso capita di imbatterci in muri di indifferenza, soprattutto tra i giovani nostri coetanei” – le parole di Valentina; “importante è sfatare i luoghi comuni che ci fanno avere paura di esporci anche un minimo, di scegliere e di scegliere la legalità” – aggiunge Gabriele . “I giovani siciliani oggi sono spesso disinteressati a questi temi e il nostro dovere è quello di farci sentire, di risvegliare le loro coscienze” – continua Valentina, facendo riferimento al “Progetto scuola” e al “Progetto Università” partiti lo scorso anno con buoni  risultati. Fino ad oggi Addiopizzo Catania ha organizzato incontri con 19 Scuole superiori e alcune facoltà Universitarie tra cui Giurisprudenza, Scienze della formazione e Ingegneria. La prossima sarà Lettere che ospiterà nel “Coro di notte” del Monastero dei Benedettini un ciclo di seminari sull’organizzazione mafiosa e il reato di estorsione. Gli incontri si svolgeranno nelle prossime date del 6, 15, 24 e 30 Aprile dalle 10 alle 13. Ogni seminario sarà tenuto, insieme agli Addiopizzini,  da un relatore: nell’ordine la dottoressa Agata Santonocito, Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, il maresciallo dei Carabinieri Paolo Curcio, il giornalista del Sole 24ore Nino Amadore e Felice Lima, giudice presso il tribunale di Catania.

“Dall’imprenditore che racconta la propria esperienza di denuncia al magistrato che spiega il proprio lavoro e spiega ai non addetti ai lavori i risvolti legali della lotta alla mafia, al responsabile di una delle tante attive associazioni antiracket, nei nostri incontri interviene sempre qualcuno proprio perché non vogliamo raccontare parole ma esporre fatti concreti”  – spiega Valentina. “Vogliamo far capire alla gente che non è vero che si è lasciati soli” – prosegue Gabriele. Un altro dei propositi di Addiopizzo Catania è, infatti, quello di esser presenti in maggior numero possibile alle udienze e ai processi contro gli estorsori a fianco dei commercianti che, dopo aver denunciato, si trovano a dover affrontare la parte più difficile della loro scelta. Creare una vera e propria rete di contatti e mantenerli nel tempo, affinché coloro che si sono esposti nella lotta all’illegalità possano sentirsi circondati da persone che come loro credono in quella scelta.

In questo senso, anche la raccolta firme dei cittadini che aderiscono al “consumo critico” – comprare e consumare cioè in esercizi commerciali pizzo-free – diventa un impegno morale che va mantenuto: “Le firme sono la nostra forza soprattutto di fronte ai commercianti che, esponendosi più degli altri, si sentono rassicurati” – spiegano i due ragazzi. Oggi i consumatori che hanno firmato sono 3051 e la raccolta non si ferma.  L’appello di questi ragazzi è semplice: “Noi ci siamo e siamo migliaia. Adesso tocca a te”.

 

ADDIOPIZZO CATANIA –  V.le Vittorio Veneto 14 (secondo piano) – Tel. 3299203410 – www.addiopizzocatania.org

Federica Motta

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