L’Agenzia regionale dell’Emergenza per gestire il 118 «Soggetto unico per ambulanze, trapianti e sangue»

Una nuova sovrastruttura che si occuperà della regia del servizio di emergenza-urgenza in Sicilia. È questo il piano a cui lavora l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che la prossima settimana dovrebbe presentare una prima bozza di riorganizzazione del servizio in commissione Sanità all’Ars. L’idea è creare un’Agenzia regionale dell’Emergenza, che coordini le attività della Seus (la partecipata della Regione che gestisce il 118), del Centro Regionale Trapianti e dei centri di raccolta del sangue. Tutto in un’unica struttura, che dovrebbe essere costituita in termini di soggetto pubblico. Un aspetto non secondario, considerato che invece la Seus è tecnicamente un soggetto di diritto privato, motivo per cui è stato possibile far transitare tutti i dipendenti dalla vecchia società, la Sise, al nuovo soggetto, durante il governo di Raffaele Lombardo. Ma in una nuova agenzia che sarebbe un soggetto di diritto pubblico, eventuali nuove assunzioni potrebbero passare esclusivamente dalla via concorsuale. E non sarebbe, dunque, possibile garantire i livelli occupazionali dei circa 3200 dipendenti (di cui circa tremila autisti soccorritori e 200 amministrativi)  che lavorano attualmente in Seus.

Ecco, dunque, che la partecipata che gestisce il 118 non sarà messa in liquidazione, ma lavorerà in rete con gli altri centri che si occupano della gestione delle emergenze sanitarie. Il percorso, come annunciato dallo stesso governatore il mese scorso, è stato avviato (ma finora non se ne conoscevano i confini) in collaborazione con la Regione Lombardia e mira, tra le altre cose, al potenziamento del servizio di elisoccorso, fondamentale nell’Isola, soprattutto in quei territori che più scontano il deficit infrastrutturale e sono mal collegati coi maggiori centri.

«La nuova agenzia – annuncia Ruggero Razza a MeridioNews – una volta costituita potrà attivare una convenzione con Seus per la gestione del servizio 118». Cosa cambia, dunque, rispetto al modello attuale? «Intanto la governance – prosegue Razza -, che è l’aspetto più rilevante in una logica di nuovo coordinamento. E poi la collaborazione diretta col centro regionale trapianti e coi centri di raccolta del sangue. L’agenzia funzionerà da ascensore e consentirà ai dipendenti, anche quelli ormai inabili al ruolo di autisti soccorritori, di potersi occupare anche di altro, mentre oggi il personale in dipendenza di Seus non può essere ricollocato nei casi di inabilità. Il tema principale – assicura il titolare degli uffici di piazza Ottavio Ziino a Palermo – è che nessuno perderà il lavoro».

Secondo l’assessore, dalla situazione ereditata dai governi precedenti è scaturita «una percezione negativa su come funziona il sistema, con dei picchi positivi come nel caso di Messina, ma non solo». La nuova agenzia, dunque, aprirà a nuovi concorsi? «Questo non l’ho detto – taglia corto Razza – anche perché il tema del numero di ambulanze medicalizzate e del personale a bordo non è disciplinato dalla Regione Sicilia, ma dal decreto Balduzzi».

In Seus, intanto, si attende ancora la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, dal momento in cui l’ex dirigente Roberto Colletti è stato chiamato in qualità di commissario straordinario degli Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo. L’assemblea dei soci si sarebbe dovuta tenere lo scorso 9 ottobre, ma è stata rinviata alla fine della settimana prossima. A presiedere il nuovo consiglio d’amministrazione, secondo le indiscrezioni che circolano in queste ore, potrebbe essere un docente chiamato direttamente dalla Lombardia, sulla base del protocollo d’intesa siglato tra le due Regioni, al quale sarebbero affiancati due consiglieri, uno palermitano di area forzista, l’altro (o altra?) catanese, vicino a Diventerà bellissima. Ma lo statuto della Seus prevede anche le figure del direttore generale e di quelli sanitario e amministrativo. E non è da escludere che nelle prossime settimane il nuovo cda possa decidere di riempire anche quelle caselle.

Salvo Catalano

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